Cina: al via il terzo mandato di Xi Jinping

Il presidente cinese Xi Jinping
Il presidente cinese Xi Jinping Diritti d'autore Mark Schiefelbein/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Mark Schiefelbein/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Di Euronews con Ansa
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Rieletto all'unanimità. Il giuramento a pugno chiuso sulla Costituzione

PUBBLICITÀ

Xi Jinping ha prestato giuramento come presidente della Repubblica popolare cinese per il terzo mandato consecutivo.

Nella Grande sala del popolo, con il pugno alzato e l'altra mano sulla costituzione cinese, ha giurato di “sforzarsi per la costruzione di un paese socialista moderno e potente”.

Per il 69enne è il culmine di un’ascesa che lo ha reso il leader più potente e longevo del colosso asiatico da diverse generazioni.

La sua riconferma era ritenuta scontata dopo l'inedito terzo mandato alla guida del Partito comunista ottenuto al XX Congresso nazionale del Pcc di ottobre 2022.

I delegati hanno votato all'unanimità (con un totale di 2.952 voti) il terzo mandato presidenziale, completando l'ascesa di Xi a leader incontrastato della Repubblica popolare cinese con altri cinque anni al vertice istituzionale del paese. Il via libera unanime ha replicato quello del 2018, in occasione del suo secondo mandato, lo stesso anno in cui la Cina decise di abolire le disposizioni costituzionali che impedivano il terzo mandato.

Il Congresso nazionale del popolo, inoltre, ha nominato Xi anche alla carica di presidente della Commissione militare centrale, il massimo organo che sovrintende sulle forze armate, per il terzo mandato e con voto unanime.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Ucraina, Putin accoglie Xi-Jinping a Mosca e apre alla proposta di pace cinese

Zelensky apre alla Cina: "Voglio incontrare Xi Jinping. Credo che gioverà alla sicurezza nel mondo"

Cina: palloni spia, tensioni e scambio di accuse con gli Stati Uniti