L'Ucraina di nuovo al buio dopo il massiccio attacco missilistico russo

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Di Michela Morsa
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I bombardamenti di giovedÌ hanno colpito diverse infrastrutture energetiche in tutto il Paese. A Kiev il 15% delle abitazioni è senza elettricità e il 40% senza riscaldamento. Tagliata fuori anche la centrale nucleare di Zaporizhzhia

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Erano tre settimane che l'Ucraina non subiva un bombardamento così massiccio come quello avvenuto nelle prime ore di giovedì 9 marzo. 

Intorno alle 4 di mattina, almeno 81 missili russi e otto droni "suicidi" hanno colpito infrastrutture energetiche e aree residenziali in almeno 10 regioni del Paese, compromettendo ancora una volta il funzionamento delle centrali elettriche e l'erogazione dell'elettricità in diverse zone dell'Ucraina. 

L'attacco ha causato numerosi feriti e almeno nove morti, di cui cinque solo a Leopoli. 

A Kherson, da dove provengono nuove immagini di distruzione, sono state uccise tre persone. 

L'attacco all'elettricità

I bombardamenti hanno colpito anche le aree residenziali della capitale Kiev, dove il 15% delle case è rimasto senza elettricità e il 40% senza riscaldamento.

L'allarme è scattato anche alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che è stata tagliata fuori dalla rete elettrica. 

Il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, ha lanciato un appello per la creazione di una zona di protezione intorno all'impianto.

"Ogni volta stiamo lanciando un dado. E se permettiamo che questo continui a ripetersi, un giorno la nostra fortuna finirà", ha detto Grossi al Consiglio dei governatori dell'Aiea, composto da 35 nazioni.

Ha poi espresso il proprio sdegno per l'accaduto.

"Come possiamo rimanere seduti in questa stanza questa mattina e permettere che questo accada? Non si può continuare così. Sono stupito dalla compiacenza, sì, dalla compiacenza. Cosa stiamo facendo per evitare che questo accada?".

Le dichiarazioni russe

Secondo il portavoce della difesa russa, Igor Konashenkov, l'attacco è stata un'azione di rappresaglia per una recente incursione ucraina nella regione russa di confine di Bryansk. 

Il generale Konashenkov ha aggiunto che, tra gli altri armamenti a lungo raggio utilizzati, la Russia ha sparato missili da crociera ipersonici Kinzhal, tra i più preziosi di cui Mosca è in possesso. 

L'informazione è stata confermata da Kiev. Gli ucraini hanno sottolineato che era la prima volta che affrontavano così tanti missili kinzhal, che l'Ucraina non ha modo di abbattere.

Si ritiene che la Russia abbia solo poche decine di kinzhal, che volano a una velocità di gran lunga superiore a quella del suono. Tanto che il presidente russo Vladimir Putin li pubblicizza come un'arma per la quale la Nato non ha alcuna risposta.

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