Ritardi, code, senza banconote e un seggio assaltato a Lagos: la Nigeria aspetta il nuovo presidente

Difficile scelta elettorale per i nigeriani. (Abuja, 25.2.2023)
Difficile scelta elettorale per i nigeriani. (Abuja, 25.2.2023) Diritti d'autore MICHELE SPATARI/AFP or licensors
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Di Cristiano TassinariEuronews World - AP - AFP - Ansa
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Tra i 18 candidati alla presidenza, tre favoriti su tutti: il 70enne Bola Tinubu, candidato del partito al governo, l'APC, l'ex vicepresidente Atiku Abubakar (76 anni), candidato del partito di opposizione PDP e il "terzo incomodo", il 61enne imprenditore Peter Obi, del Partito Laburista

Ritardi, code, carenza di banconote

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Problemi organizzativi hanno causato ritardi nelle votazioni in numerosi seggi del Paese più popoloso dell'Africa (231 milioni di abitanti) e, di conseguenza, anche l'inizio dello spoglio è avvenuto con notevole ritardo.  

I funzionari statali del comitato elettorali hanno attribuito i ritardi a questioni logistiche, anche se molti analisti hanno sottolineato lo sconvolgimento totale creato dall'arrivo - il 10 febbraio scorso - del nuovo conio della valuta nigeriana, la Naira, con banconote pressoché introvabili, causando problemi agli elettori a corto di denaro contante. 

La carenza di denaro ha influito in particolare sui trasporti, non solo per gli elettori, ma anche per gli operatori elettorali e gli agenti di polizia, che dovevano garantire la sicurezza nel Paese durante la giornata delle elezioni.

Mahmood Yakubu, capo della Commissione elettorale della Nigeria, ha affermato che le votazioni - nonostante la chiusura dei seggi prevista per le 14 di sabato 25 febbraio - sono proseguite in alcune zone fino a tarda sera.

Mosa'ab Elshamy/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Elettrici in attesa, ad Agulu. (25.2.2023)Mosa'ab Elshamy/Copyright 2023 The AP. All rights reserved

Chi sarà il successore di Buhari? Una corsa a tre

Il presidente uscente Muhammadu Buhari, a maggio, termina il suo mandato (non più rinnovabile) dopo otto anni di presidenza della Nigeria, potenzialmente un colosso economico dell'Africa occidentale, dove però la disoccupazione è salita al 33% e il 40% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, benchè la Nigeria sia il settimo maggior produttore di petrolio al mondo.

Tra i 18 candidati alla presidenza, nelle ultime settimane sono emersi tre favoriti su tutti: il 70enne Bola Tinubu, già governatore di Lagos e candidato del partito al governo di Buhari, l'APC, l'ex vicepresidente (dal 1999 al 2007) Atiku Abubakar (76 anni), candidato del partito di opposizione PDP e il "terzo incomodo", il 61enne imprenditore Peter Obi, del piccolo Partito Laburista, che ha ottenuto un forte sostegno dagli elettori più giovani (l'età media in Nigeria è 18 anni e il 60% della popolazione ha meno di 25 anni).

Per vincere alle elezioni nigeriane bisogna raccogliere il maggior numero di voti espressi dagli elettori registrati e il 25% dei consensi in due terzi dei 36 Stati che compongono il Paese, insieme al territorio federale della capitale, Abuja. 

Se nessuno dei candidati raggiungerà la vittoria al primo turno, i due più votati si sfideranno al ballottaggio, tra tre settimane.

Per la prima volta, quest'anno, i risultati elettorali della Nigeria saranno trasmessi elettronicamente al quartier generale di Abuja, un passo che - secondo i funzionari statali - ridurrà il rischio di brogli elettorali.

Con laboriose procedure di spoglio e conteggio, i risultati definitivi delle presidenziali in Nigeria arriveranno soltanto nei prossimi giorni (lunedì o martedì).

Giornata elettorale tranquilla, tranne a Lagos

C'erano timori di violenze nel giorno delle elezioni: dai militanti islamici nel nord ai separatisti nel sud. Eppure, sabato il voto è stato in gran parte pacifico, anche se a metà pomeriggio si è svolta una scena drammatica nella megalopoli di Lagos, la città più grande della Nigeria (ma la capitale è Abuja). 

Testimoni oculari, tra i cui i giornalisti dell'Associated Press, hanno visto uomini armati fermarsi ad seggio elettorale su un minibus, sparare colpi in aria e strappare le schede elettorali.
Gli spari hanno creato panico tra gli elettori, senza causare nè vittime nè feriti, ma scatenando un fuggi fuggi generale, del quale gli uomini armati hanno approfittato per darsi alla macchia.

Risorse addizionali per questo articolo • Associated Press - AFP - Ansa

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