Putin esce dal trattato New Start, gelo da Washington a Bruxelles: "Ci ripensi"

Una frase che ha gelato le cancellerie e rinnovato i timori della minaccia nucleare: l'annuncio del presidente russo Putin durante il discorso sullo stato della Nazione di uscire dall'unico trattato anti proliferazione per le armi strategiche ancora in vigore tra Russia e Stati Uniti. Decisione presa per evitare le ispezioni mentre Washington vuole infliggere una sconfitta a Mosca, ha detto Putin, ha scatenato reazioni preoccupate al di là della vecchia cortina di ferro che ora sembra tornare.
"Vogliono infliggerci una sconfitta strategica e cercare di raggiungere i nostri impianti nucleari. A questo proposito, sono costretto ad annunciare oggi che la Russia sospende la sua partecipazione al Trattato sulle armi offensive strategiche. Ripeto, non ci ritiriamo dal il patto, no, sospendiamo la nostra partecipazione", ha detto Putin. Poi Mosca ha precisato che potrebbe tornare indietro se Washington collabora e che, comunque, rispetterà il tetto numerico sulle armi.
Il segretario generale della Nato ha pregato Mosca di tornare sui suoi passi, esprimendo il suo rammarico per la decisione della Russia di sospendere la partecipazione al New Start e soprattutto ha denunciato che nessuna iniziativa diplomatica per un cessate il fuoco si profili all'orizzonte: "Un anno da quando ha lanciato l'invasione russa, non vediamo alcun segno che il presidente Putin si stia preparando per la pace - ha detto Stoltenberg - Al contrario. Come ha chiarito oggi, si sta preparando per altra guerra. La Russia sta lanciando nuove offensive, mobilitando più truppe e guarda verso la Corea del Nord e l'Iran".
Per il Segretario di Stato americano Antony Blinken di ritorno dal viaggio in Turchia, l'annuncio della Russia è "veramente infelice e molto irresponsabile". Parlando alla stampa durante la sua visita ad Atene, ha affermato che il suo Paese "seguirà molto da vicino ciò che fa la Russia" e ha lasciato la porta aperta a future conversazioni.