Svolta dalla Germania: "Non intralceremo l'invio dei carri armati Leopard in Ucraina"

Finalmente, la svolta.
"La Germania non intralcerà la Polonia nella consegna dei carri armati Leopard 2 all'Ucraina, anche senza autorizzazione tedesca".
Lo ha dichiarato la ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock, in un'intervista, spiegando che finora Varsavia non ha fatto alcuna richiesta ufficiale: sembra essere il segnale decisivo da parte del Cancelliere tedesco Olaf Scholz.
La Polonia, in effetti, attende ancora il via libera da Berlino per fornire i suoi veicoli blindati a Kiev. Tuttavia, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki non vuole perdere tempo.
In un tweet, il premier polacco ha scritto: "Se non otteniamo un accordo tedesco sui Leopard, costruiremo una 'coalizione più piccola' di Paesi pronti a donare all'Ucraina alcuni dei loro moderni carri armati".
Ma, a quanto pare, il problema non si pone più.
Nel suo discorso notturno, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che "l'obiettivo principale della guerra è la questione della difesa".
Ha detto che "questa settimana sarà il momento delle decisioni appropriate" e che le soluzioni "sono già state preparate" e "sarà la cosa giusta".
Zelensky, domenica, ha ricevuto la visita dell'ex premier britannico Boris Johnson, partecipando insieme ad un incontro all'Università "Taras Shevchenko" di Kiev.
Il viaggio è stato simbolico, in quanto è avvenuto nel Giorno dell'Unità dell'Ucraina, pochi giorni dopo che Johnson ha ricevuto la medaglia di "cittadino onorario di Kiev".
Nel frattempo, nel 333° giorno di guerra, il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, ha comunicato che le operazioni d'attacco russe hanno ottenuto ampi successi nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, avanzando sul terreno.
E avvicinandosi a Bakhmut, dopo aver conquistato Klishchiivka, villaggio a 9 chilometri dalla città, ormai accerchiata dalle truppe russe.
Il ministero della Difesa ha affermato che l'esercito russo ha distrutto un radar di controbatteria AN / TPQ-36 di fabbricazione statunitense nella regione di Kherson, un deposito di munizioni di artiglieria delle forze armate ucraine nella regione di Zaporizhzhia e due stazioni radar di controbatteria di fabbricazione statunitense nelle regioni di Donetsk e Lugansk.
Bilancio di guerra
È di 459 morti e 914 feriti il bilancio aggiornato del numero di bambini vittime dei bombardamenti russi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, il 24 febbraio scorso, secondo l'Ufficio del Procuratore generale di Kiev.
La stessa fonte - citata dai media ucraini - parla di 13.961 bambini deportati illegalmente dalle forze russe, di cui solo 126 sono stati rimpatriati in Ucraina.
Dall'inizio della guerra - sempre secondo la Procura generale - sono state danneggiate 3.126 strutture educative nel Paese, di cui 337 completamente distrutte.