113 migranti soccorsi in mare, l'Italia pensa a limitare le ong

Erano in 113 a bordo di un gommone sovraccarico, nel buio totale, nella zona di ricerca e salvataggio maltese, vicino alla costa libica.
Sono stati soccorsi la notte scorsa dalla Ocean Viking, nave della ong Sos Méditerranée, di nuovo in mare dopo l'attracco in Francia, a novembre, al termine di un braccio di ferro diplomatico tra Parigi e Roma per lo sbarco di migranti.
Tra le persone soccorse dalla Ocean Viking, 23 donne, alcune delle quali incinte, una trentina di minori non accompagnati e tre neonati, il più piccolo dei quali ha solo tre settimane di vita.
A bordo della nave, i migranti - alcuni dei quali in condizioni precarie - sono stati assistiti da membri della ong, oltre che della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.
La portavoce di Sos Méditerranée, Méryl Sotty, ha detto che l'Ocean Viking è in attesa di sapere dove sarà possibile sbarcare.
Nel frattempo, l'Italia studia un giro di vite per limitare l'azione delle ong che operano nel soccorso dei migranti in mare. Potrebbe infatti arrivare nelle prossime ore, o al più tardi nei primi giorni del 2023, l'ok del governo al decreto sicurezza.
Se la bozza dovesse trovare conferma, il pacchetto prevede - tra le altre cose - che le navi ong possano compiere soltanto un salvataggio e debbano subito informare la Guardia Costiera e le altre istituzioni, chiedendo l'assegnazione di un porto sicuro.
Dall'inizio dell'anno, 1.998 migranti sono scomparsi nel Mediterraneo, di cui 1.369 nel Mediterraneo centrale, la rotta migratoria più pericolosa al mondo, secondo l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).