Al centro della vicenda il controllo della società Dicembre che fa capo agli eredi di Giovanni Agnelli, un tesoro stimato in oltre 4,6 miliardi
Una causa che potrebbe ridefinire l’intero assetto di controllo dell’impero Elkann-Agnelli, che comprende anche la Ferrari e la Juventus
Si apre questo lunedì presso il Tribunale di Torino una nuova tappa di un processo che vede da una parte Margherita Agnelli e dall’altra i figli John Elkann, Lapo e Ginevra per l’eredità della madre Marella Caracciolo, moglie dell**’avvocato Gianni Agnell**i.
Al centro della vicenda il controllo della società Dicembre che fa capo agli eredi di Giovanni Agnelli, un tesoro stimato in oltre 4,6 miliardi. Ed è questo il pomo della discordia. È in virtù di questo rapporto he i tre fratelli, con John in testa, esercitano un ruolo di primo piano in tutte le vicende della famiglia torinese: la holding Exor controlla Stellantis, il gruppo Gedi, The Economist, Cnh, Iveco, Louboutin e, appunto, i due marchi sportivi Ferrari e Juventus.
L’accusa di Margherita Agnelli è quella di essere stata tagliata fuori dall’immensa eredità dell’Avvocato insieme agli altri cinque figli avuti dal secondo marito. Gli altri tre figli John, Lapo e Ginevra Elkann dal canto loro invece ribattono sostenendo che tutto rientra in accordi sottoscritti ormai quasi vent’anni fa, in base ai quali la donna rinunciava alla successione in cambio di una transazione da 1,2 miliardi.
Margherita Agnelli punta a ottenere il 50% dei beni e per farlo cercherà di dimostrare tra l'altro che la madre Marella era residente in Italia e non in Svizzera. Se la signora riuscisse ad avere la meglio potrebbe essere rimessa in discussione l’intera catena di comando degli asset della potente famiglia.