Il congresso, che fissa l’agenda nazionale per i prossimi cinque anni, ha rinforzato ancora una volta il dominio del leader Xi Jinping sul partito e dunque sul Paese.
Si è chiuso il XX Congresso del Partito Comunista cinese a Pechino. Il congresso, che fissa l’agenda nazionale per i prossimi cinque anni, ha rinforzato ancora una volta il dominio del leader Xi Jinping sul partito e dunque sul Paese.
Xi sarà infatti riconfermato per un terzo mandato. Una rielezione resa possibile grazie alle modifiche apportate alla Costituzione, che ora cita Xi come "il nucleo" del partito. Tra le novità inserite nella Costituzione cinese c'è anche il concetto di una "risoluta opposizione" all'indipendenza di Taiwan.
L'ex presidente Hu Jintao accompagnato alla porta
Non è chiaro invece il destino dell'ex presidente cinese Hu Jintao, che durante la cerimonia di chiusura è stato scortato fuori dalla sicurezza. L'ex leader è sembrato frastornato e riluttante a lasciare la prima fila dei lavori nella sala.Quella che all'inizio era apparsa una richiesta di aiuto, è diventata invece una uscita forzata sollecitata da due commessi. Hu Jintao aveva sempre pubblicamente espresso sostegno al regime e al potere di Xi.
Un'esclusione plateale e inusuale quella di Hu, che però non è l'unico stravolgimento di questo Congresso. Quattro dei sette membri del comitato permanente sono stati infatti esclusi dalla futura dirigenza.
Ora c'è grande attesa per conoscere i nuovi nomi del Comitato pemanente del Politburo, vera e propria guida del partito, che sarà reso pubblico questa domenica.