ad essere intercettato era il leader socialista Androulakis. Opposizione furiosa: "è il Watergate di Mitsotakis, faccia chiarezza"
Cerca di sfilarsi dalla bufera il Primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, attorno al quale dalla scorsa settimana sta montando uno scandalo che gli oppositori già hanno ribattezzato come un Watergate ellenico.
In un discorso alla nazione, Mitsotakis ha ribadito lunedì di non essere a conoscenza del fatto che il telefono del leader del Partito Socialista (PASOK) Nikos Androulakis fosse stato messo sotto controllo dai servizi di intelligence nel 2021.
Il caso, scoppiato la scorsa settimana, ha scatenato un putiferio, con i partiti di opposizione che hanno chiesto un'indagine approfondita in merito al coinvolgimento del primo ministro .
"Il Servizio nazionale di intelligence (PEG) ha sottovalutato la dimensione politica di quella particolare azione" ha detto Mitsotakis. "Era formalmente adeguata, ma politicamente inaccettabile. La sorveglianza avrebbe potuto rispettare la legge, ma era sbagliata. Non ne ero a conoscenza e, se l'avessi saputo non l'avrei mai permesso".
Mitsotakis ha dichiarato che il caso ha messo in luce le carenze dei servizi segreti greci, dei quali ha promesso una revisione
Il capo dei servizi e il segretario generale dell'ufficio di Mitsotakis si sono entrambi dimessi in seguito allo scandalo.
Androulakis, membro del Parlamento europeo dal 2014 ed eletto leader dei socialisti nel dicembre 2021, ha dichiarato venerdì di aver appreso che i servizi di intelligence avessero ascoltato le sue conversazioni alla fine del 202, senya però rivelare la fonte delle informazioni.
Il partito socialista è il terzo della Grecia ed è stato per decenni il principale rivale politico del partito conservatore di Mitsotakis, Nuova Democrazia.