Fiducia a Mario Draghi, dichiarazioni di voto al Senato
Dopo le dimissioni respinte dal presidente Mattarella, Mario Draghi pone le condizioni per restare di fronte al Senato, che stasera sarà chiamato a votare la fiducia. Possibile quindi un nuovo governo se si ricostruisce il patto tra i partiti "con coraggio, altruismo e credibilità". "A chiederlo sono soprattutto gli italiani", dice Draghi. A colpirlo - continua il premier - sono stati soprattutto gli appelli della società civile a non mollare. In particolare quello dei sindaci e quello degli operatori sanitari, che hanno dato molto al paese durante la pandemia.
Nella replica, nel tardo pomeriggio, Draghi ha sottolineato il fatto che questa sarebbe stata "breve": "Il sostegno che ho visto nel paese", "mi ha indotto a riproporre un patto di coalizione e sottoporlo a vostro voto, voi decidete. Niente richieste di pieni poteri". E ringraziando tutti coloro che hanno sostenuto l'operato del governo con lealtà e partecipazione, si è rivolto a chi ha messo addirittura in "discussione la natura della nostra democrazia, come se non fosse parlamentare mentre lo è e io la rispetto e mi riconosco".
E poi ha dichiarato che la risoluzione presentata da Pier Ferdinando Casini sarà votata per prima nell'aula del senato, in quanto il governo su quel testo ha posto la questione di fiducia.
La risoluzione recita: " Il senato, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri, le approva".
L'agenda di Draghi
Nel suo discorso traccia quella che potrebbe essere l'agenda del nuovo governo. "Il PNRR - dice - è un'occasione unica per la crescita nel lungo periodo e per sanare le disuguaglianze: raggiungere i 55 obiettivi ci consentirà di ricevere 19 miliardi di euro". Oltre agli investimenti - sottolinea - servono le riforme, come quella sugli appalti pubblici, appena approvata, e che attende i decreti delegati, che serve per tenere lontane le mafie dal PNRR, "il modo migliore per onorare la memoria di Falcone e Borsellino e delle loro scorte". Riforma della concorrenza, della giustizia e del fisco, sono per Draghi delle priorità. Assieme all'agenda sociale, perché il Covid e la crisi energetica hanno aumentato il divario delle disuguaglianze.
Tra le cose da fare subito per Draghi c'è il provvedimento per attenuare l'impatto sui cittadini e le imprese della crisi energetica. Bisogna - secondo Draghi - rinnovare i CCNL collettivi scaduti e muoversi nella direzione del salario minimo, di cui si discute nell'Ue. "Il reddito di cittadinanza - dice - è importante per ridurre la povertà, ma può essere migliorato per favorire chi ha più bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro". Per quanto riguarda la politica energetica bisogna "diversificare i fornitori e spingere sulle rinnovabili", per questo sono necessarie infrastrutture "come i rigassificatori di Piombino e Ravenna". Per Draghi è incoerente protestare: "Si tratta di impianti sicuri ed essenziali".
Dopo la discussione è prevista la replica. Il voto avverà in serata.
Il dibattito in Aula
**A dibattito in corso il centrodestra ha lanciato una nota congiunta: "**Il centrodestra di governo è disponibile a un nuovo patto di governo - si legge - e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell’Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il Movimento 5 Stelle e profondamente rinnovato”. Concetto ribadito dal capogruppo della Lega in Aula:
"Non siamo qui per sapere se a Casalino rinnovano il contratto o se pagano i 300mila euro del blog di Grillo. Noi non ci stiamo alle pagliacciate, cari senatori di M5S. Vogliamo la discontinuità rispetto alle sceneggiate" dice Gasparri nel dibattito al Senato.
Nessun dubbio sul sostegno del Pd al governo. "Serve un governo autorevole e credibile per affrontare i passaggi che abbiamo di fronte in Europa. Noi La sosterremo perché vogliamo completare il Pnrr e le riforme necessarie che sono ancora diverse. Siamo d'accordo al patto che ci ha proposto e siamo ancora più convinti di prima" dice ì il vice presidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli in Aula. "Tutti dovrebbero fare lo stesso - aggiunge -, dire con chiarezza se si condivide o no questa proposta. Tutti dobbiamo avere la responsabilità di dire Sì o No, non è serio inventare altre strade o altre soluzioni".
Per i 5 Stelle è intervenuto Licheri in Senato: "Non possiamo non chiederle un cambio di passo, non possiamo non chiederle come davanti a questa emergenza occorrano azioni concrete".