Per l'intelligence dopo una frenata i russi riprendono ad attaccare con nuovo vigore, fronte di fuoco a sud ed est ma le sirene suonano anche a Kiev
Il fronte più caldo è a sud ed est dell'Ucraina ma le sirene questo sabato hanno risuonato anche nella capitale Kiev, attaccata l'ultima volta a fine giugno. E' iniziata da ormai quasi 5 mesi l'invasione russa dell'Ucraina e continua la battaglia per il Donbass: a Chuguiv si contano 3 morti in un attacco aereo, qui un'anziana è disperata: "Non si fermeranno finché tutti gli ucraini non saranno stati uccisi. Perché noi? Solo perché siamo nati in Ucraina? Perché a me? Noi vivevamo in pace e hanno separato madri dai padri, dai figli fratelli e sorelle. Ci sono ricoverati negli ospedali psichiatrici a causa di questi bombardamenti. E' insostenibile".
Nel Donbass pioggia di attacchi su obiettivi civili, denuncia Kiev
Nel Donbass oltre 50 obiettivi civili, denunciano da Kiev, sono stati attaccati nell ultime 24 ore. Attacchi su Kherson, ma anche a sud su Odessa. A Sumy, nel nord est, un morto sotto colpi di mortaio . Il ministro della difesa russo per la seconda volta in un mese ha reso visita alle truppe in missione in Ucraina, mentre l'assalto riprende in grande stile il presidente ucraino Volodymyr Zelensky cerca di rincuorare i suoi: "L'Ucraina ha resistito ai brutali attacchi russi. Siamo già riusciti a liberare parte del territorio occupato dopo il 24 febbraio. Libereremo gradualmente anche altre parti del nostro Paese che sono attualmente sotto occupazione".
La centrale nucleare diventa base militare, il terrore di un incidente
Nel frattempo, però, l'intelligence avverte che un'altra fase dell'invasione russa sta iniziando, con nuovo vigore, finita una pausa. Su tutto aleggia anche il terrore di un incidente nucleare dato che, secondo Kiev, i russi usano la centrale nucleare id Zaporizhia, la più grande d'Europa, come base militare.
Tutti identificati, intanto, imorti dell'attacco di Vinnytsia, 23 vittime. Decine ancora i feriti ricoverati, 14 di questi in condizioni critiche.