Rapporto di Amnesty sul bombardamento di Mariupol

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Di euronews
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Per gli investigatori della Ong britannica il sito era chiaramente sede di attività civili e non militari

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Il bombardamento russo del teatro di Mariupol è stato un crimine di guerra, secondo un rapporto di Amnesty International. L'attacco, avvenuto a metà marzo, fece molto discutere perché si riteneva che centinaia di civili vi si trovassero all'interno. Inoltre il sito era segnalato con indicazioni chiare e visibili anche dagli aerei in volo. Tutti elementi analizzati dalla Ong britannica, che nel suo documento prova a chiarire i dubbi.

Joanne Mariner, Amnesty International: "C'erano le prove di una presenza civile molto numerosa, perché nelle settimane precedenti l'attacco il teatro era stato usato come un vero e proprio centro umanitario, e almeno un migliaio di civili fuggiti dalle loro case si erano rifugiati lì, dove si allestivano anche i convogli destinati ad andare oltre confine. Un semplice contrrollo avrebbe permesso di accertare che si trattava di un sito civile non usato per fini militari".

Il bombardamento di Mariupol è avvenuto nelle prime settimane di guerra. Secondo Amnesty International il teatro sarebbe stato colpito da due bombe di almeno 500 chili. Nel rapporto si chiarisce che solo 12 corpi sono stati identificati, un numero di gran lunga inferiore a quello delle vittime denunciate all'epoca, ma ammette che un bilancio credibile e definitivo delle vittime non sarà probabilmente mai noto.

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