A Torino, in mostra l'archivio Publifoto: "Dalla guerra alla luna: 1945-1969"

Bellezze in bicicletta (e che bicicletta!). Con vigile, curioso.
Bellezze in bicicletta (e che bicicletta!). Con vigile, curioso. Diritti d'autore Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo
Diritti d'autore Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo
Di Diego Malcangi - Cristiano Tassinari - Euronews Redazione italiana
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Alle "Gallerie d'Italia" di Torino, fino al 4 settembre, sono in mostra le fotografie del secondo dopoguerra e del boom economico italiano. Gli spazi espositivi di Palazzo Turinetti, sede di Banca Intesa Sanpaolo, ospitano anche la mostra "La fragile meraviglia" di Paolo Pellegrin

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"Dalla guerra alla luna 1945-1969": è il titolo della mostra fotografica dell'Archivio Publifoto che documenta gli anni d'oro del miracolo economico italiano, dal secondo dopoguerra fino allo sbarco sulla Luna.

Siamo andati alle "Gallerie d'Italia" di Torino, per un tuffo nel passato e nella storia dell'Italia di quegli anni, un'Italia che usciva dalla Seconda Guerra Mondiale, che aveva voglia di investire, di crescere e di far esplodere il boom economico degli anni Sessanta. 

Anche l'Archivio Publifoto è la storia dell'Italia

É una bella storia italiana anche quella dell'Archivio Publifoto: con 7 milioni di immagini, in corso di digitalizzazione, stava per essere smembrato e venduto a pezzi.
Ma l'intervento tempestivo di Banca Intesa Sanpaolo ha permesso di "salvare" questo patrimonio fotografico, dal grande valore storico, e conservarlo tutto insieme, custodendolo gelosamente e offrendolo - come nel caso di questa mostra - al piacere del pubblico. 

Archivio Publifoto/Banca Intesa Sanpaolo
La "rotta" del Po (1951).Archivio Publifoto/Banca Intesa Sanpaolo

La natura che cambia

Gli spazi espositivi di Palazzo Turinetti, nella splendida Piazza San Carlo, sede legale e storica di Banca Intesa Sanpaolo, ospita anche la mostra "La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia", un reportage fotografico con gli scatti di Paolo Pellegrin, dedicato al tema del cambiamento climatico, con foto scattate in Italia, ma anche in Islanda, in Costa Rica e in Namibia.

Il museo di Torino - lavori realizzati a tempo di record, 220 giorni, in periodo di pandemia - è uno dei quattro nuovi musei (gli altri sono a Milano, Vicenza e Napoli) inaugurati in edifici storici di Banca Intesa Sanpaolo sotto l'etichetta "Gallerie d'Italia".

"Un grande progetto a favore dell'arte e della cultura"

Il Direttore delle "Gallerie d'Italia", Michele Coppola
"Le Gallerie d'Italia è un museo con quattro sedi, un grande progetto a favore dell'arte e della cultura, è difficile trovare qualcosa di analogo in Europa. Ovviamente, ogni Galleria ha la propria identità e le proprie collezioni permanenti e lavora su progetti originali temporanei differenti.
A Torino si è scelto di lavorare attorno alla fotografia e al mondo dell'immagine. La peculiarità è proprio quella di scegliere argomenti che sono di estremo interesse e di forte attualità, che rappresentano le problematiche più importanti con le quali ci misuriamo in questo momento storico. E, insieme, ai fotografi affrontiamo questi argomenti: il cambiamento climatico, l'economia circolare, l'inclusione sociale, la rivoluzione tecnologica...
Progetti originali, committenze chiare ai fotografi e, intorno alla mostra temporanea, dibattiti, approfondimenti e laboratori con le scuole, in modo che ogni momento espositivo, ogni progetto culturale, sia di fatto un grande festival, un grande momento di approfondimento e un grande incremento di conoscenza". 

Diego Malcangi/Euronews
Michele Coppola durante l'intervista.Diego Malcangi/Euronews

Le due mostre di Torino resteranno aperte al pubblico fino al 4 settembre.

Nei prossimi mesi, il museo presenterà nuove mostre temporanee ed organizzerà attività come la didattica per le scuole, la ricerca scientifica e iniziative per l'inclusione sociale. 

Archivio Publifoto/Banca Intesa Sanpaolo
Il dopoguerra.Archivio Publifoto/Banca Intesa Sanpaolo

Risorse addizionali per questo articolo • Collaborazione: Maria Grazia Balbiano

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