I cittadini sono chiamati al voto su un referendum costituzionale questa domenica.
Il Kazakistan potrebbe voltare una pagina della sua storia questa domenica. I cittadini sono chiamati alle urne per un referendum costituzionale che vuole chiudere l'era dell'ex presidente Nazarbayev, rimasto al potere nel Paese per 30 anni.
Il referendum potrebbe abrogare lo status di "capo della Nazione", conferito a Nazarbayev, e che permette all'ex uomo forte del Kazakistan e alla sua famiglia di conservare diversi privilegi.
"Nazarbayev e la sua famiglia dovrebbero lavorare"
"Sono d'accordo con tutti gli emendamenti costituzionali proposti", dice Marina, venuta a votare per il referendum. "Approvo soprattutto quelli che riguardano il presidente e la sua famiglia, non possono ricoprire cariche di governo, dovrebbero lavorare come tutti gli altri cittadini di questo Paese", conclude la donna.
Dietro questo voto ci sarebbe la volontà dell'attuale presidente Tokayev di concentrare nelle sue mani il potere kazako, dopo avere voltato le spalle all'ex leader Nazarbayev.
Il pugno di ferro del regime kazako
Secondo gli oppositori politici del regime, il referendum è una farsa. "Sono venuta qui oggi ma non per votare, perchè chiedere alla gente di votare 'sì' o 'no' a 50 domande è una presa in giro", dice Inga Imanbay, attivista.
Nella Repubblica ex-sovietica il regime di Tokayev sta applicando il pugno di ferro contro le opposizioni e contro la libertà di espressione della popolazione. Più di 230 persone sono morte in Kazakistan lo scorso gennaio durante delle proteste pacifiche contro l'aumento dei prezzi del carburante, sfociate in violenti scontri tra polizia e manifestanti.