Resa della Azovstal. Kiev vuole lo scambio di prigionieri. Mosca dice no

Sette i pullman che nel pomeriggio di martedì hanno lasciato la Azovstal, diretti a un ex-carcere ora sotto controllo russo
Sette i pullman che nel pomeriggio di martedì hanno lasciato la Azovstal, diretti a un ex-carcere ora sotto controllo russo Diritti d'autore AP/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
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Guerra in Ucraina. Resa dei combattenti alla Azovstal. Kiev vuole scambiarli con dei prigionieri russi, ma Mosca dice no e minaccia di giustiziarli: "Sono criminali nazisti". Il presidente Zelenskiy: "Riporteremo a casa i nostri eroi, ma il lavorio è delicato"

Eroi per Kiev, nazisti per Mosca

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Incerto il destino dei combattenti ucraini, che incarnavano l'ultimo bastione di resistenza nel complesso siderurgico Azovstal di Mariupol. Più di 260 quelli di cui ieri Mosca annunciava la resa: eroi per Kiev che vorrebbe scambiarli con dei prigionieri russi, nazisti per l'invasore che invece minaccia di portarli davanti a un tribunale di guerra, se non addirittura di giustiziarli.

Mosca: "Criminali nazisti. Potremmo giustiziarli"

Sette i pullman che nel pomeriggio di martedì hanno lasciato l'impianto industriale in cui erano asserragliati, in direzione di un ex carcere di Olenivka, cittadina nei pressi di Donetsk, sotto il controllo russo. Intenzione di Mosca è ora interrogarli e incolparli di "crimini commessi dal regime ucraino contro la popolazione civile nel sud-est dell'Ucraina".

La viceministra della difesa ucraina: "Propaganda interna. Li riporteremo a casa"

L'evacuazione prosegue sotto la supervisione dei nostri militari e dei nostri uomini dei servizi, fa sapere la viceministra ucraina della difesa, Hanna Maliar. "Quella di volerli processare o addirittura giustiziare è un'affermazione puramente politica - il scuo commento - . Semplice propaganda, dettata da questioni interne alla Federazione Russa. Tutti questi uomini saranno scambiati con dei prigionieri russi e garantiremo il loro ritorno a casa"

Più cauto, il presidente Zelenskiy ha detto che "il lavorio per riportarli a casa prosegue" e che si tratta di un "lavoro delicato". "L'Ucraina - ha poi aggiunto in un videomessaggio - ha bisogno dei suoi eroi vivi". 

Il lavoro per riportare a casa gli uomini della Azovstal prosegue. La questione è delicata, ma l'Ucraina ha bisogno che i suoi eroi restino vivi
Volodymyr Zelenskiy
presidente ucraino

Il presidente della Duma: "Niente scambi. Sono criminali nazisti"

Grazie a un accordo con la Croce Rossa Internazionale, nelle ultime settimane era stato possibile evacuare la popolazione civile che aveva trovato ritugio nella Azovstal, per consentirle di raggiungere zone sotto il controllo militare ucraino. Il portavoce del Cremlino aveva garantito che i combattenti della Azovstal sarebbero stati trattati secondo gli standard internazionali. Più dura, invece, la linea sposata in aula dal presidente della Duma. "Sono criminali nazisti - ha detto Vyacheslav Volodin tra gli applausi dell'emiciclo -. E in quanto tali non saranno oggetto di alcuno scambio. Sono criminali di guerra e per questo faremo di tutto perché siano portati davanti alla giustizia". 

HANDOUT/AFP
Militari russi perquisiscono combattenti ucraini che erano asserragliati nel complesso della AzovstalHANDOUT/AFP

La Procura russa: "Il reggimento Azov sia considerato un'organizzazione terroristica"

Sulla stessa linea, la procura generale russa ha richiesto alla Corte suprema di riconoscere i combattenti che erano rimasto asserragliati alla Azovstal come un'organizzazione terroristica. Nucleo originario del Regimento Azov, nato nel 2014 in reazione all'invasione russa del Donbass, un gruppuscolo di ultranazionalisti, provenienti da ambienti dell'estrema destra. All'ingrossarsi dei suoi ranghi, la componente ideologica si sarebbe diluita, ma rapporti di Nazioni Unite e Amnesty International hanno attribuito stupri ed altre violenze a diversi suoi membri.

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