Cile, veglia funebre e scontri per la morte della giornalista Francisca Sandoval

Scontri a Santiago del Cile
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Di Debora Gandini
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In Cile scontri a Santiago dopo la morte di Francisca Sandoval. La reporter era stata colpita al volto da un proiettile durante le manifestazioni del Primo maggio. L'Associazione della Stampa cilena chiede di fare chiarezza su quanto accaduto

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Una veglia alla presenza di migliaia di persone. L’omaggio dei cittadini di Santiago al feretro della giornalista Francisca Sandoval, di 29 anni, si è trasformato alla fine in un’altra giornata di scontri tra manifestanti e polizia, con barricare per le strade della capitale del Cile.

La reporter, morta dopo essere rimasta ferita gravemente alla testa nei tafferugli durante una delle manifestazioni del 1° maggio nella periferia di Santiago, ha sconvolto il Paese. Il colpo mortale è stato sparato da un pregiudicato che si trovava in carcerazione preventiva. Mentre le autorità hanno condannato quanto accaduto, i media hanno sottolineato che questo è il primo omicidio di un giornalista dopo il ritorno della democrazia in Cile e il primo dopo l'uccisione 36 anni fa in dittatura, del reporter José Carrasco.

Francisca Sandoval e la passione per il giornalismo

Sandoval, 29 anni è deceduto dopo 12 giorni di agonia. Madre di una bambina è stata colpita mentre seguiva la manifestazione per conto del canale Señal 3 de La Victoria. L'**Associazione dei corrispondenti della stampa internazionale in Cile (**Acpi) ha espresso in un comunicato “il profondo dolore e le più sentite condoglianze alla famiglia e ai compagni del canale” per il quale lavorava. L'Acpi ha aggiunto “preoccupazione per quello che ha giudicato l'insufficiente azione svolta dalla polizia durante gli attacchi subiti dalla stampa e dai cittadini l'1 maggio”, chiedendo di fare chiarezza nelle indagini e che i responsabili siano puniti.

La condanna del Presidente del Cile

Il presidente Gabriel Boric ha condannato l'uccisione della giornalista, assicurando che “non permetteremo l'impunità. La violenza - ha aggiunto - danneggia irreparabilmente la democrazia e le famiglie. Il nostro impegno è per la sicurezza e la giustizia, e lo rispetteremo fino alla fine”.

L'autore presunto dello sparo che ha ucciso Sandoval è stato arrestato dalla polizia il 2 maggio. Si tratta di Mario Naranjo, un pregiudicato che dal 2014 è stato condannato per traffico di droga e violazione della legge sulle armi.

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