Il cancelliere tedesco finisce sotto accusa su più fronti, sia per mano dei nemici politici che degli alleati
In Germania, il cancelliere Olaf Scholz finisce sotto accusa per aver ritardato, a detta di nemici politici ma anche di alleati, la spedizione di armi all'Ucraina.
Mentre Kiev chiede urgentemente aiuto, circa 100 carri armati Leopard I, 60 veicoli corazzati porta mortaio, carri pionieri ed altre attrezzature sono stoccati in capannoni e tende a Flensburgo, sulla costa del Mar Baltico, al confine con la Danimarca.
"La colpa è da attribuire alla cancelleria - dice Johann Wadephul, espondente del CDU/CSU - Olaf Scholz ha il piede sul freno, evidentemente non vuole farlo, e così si accolla un'enorme responsabilità: è un peso per tutta la Germania, non aiuta l'Ucraina come sarebbe possibile".
I mezzi militari in questione sono tutti ritirati dal servizio attivo e sarebbero non poco utili per la difesa dell'Ucraina.
Armi immagazzinate
Il deposito dei carri armati appartiene ad una società (FFG) specializzata nel riparare e riciclare vecchie armi.
Poco dopo l'invasione russa, il ministero della Difesa tedesco ha chiesto ed ottenuto una lista di ciò che poteva essere fornito all'Ucraina, ma poi da Berlino è seguito un lungo silenzio.
"Il cancelliere ha detto che vuole modernizzare le Forze armate - dice il parlamentare Marcus Faber - ma sostenere l'Ucraina allo stesso tempo: bisognerebbe comportarsi di conseguenza, questo non può durare per sempre all'interno dell'amministrazione, perché la guerra continua.
Dobbiamo diventare più veloci, il governo federale deve prendere una decisione più velocemente".
"Finora - dice Robert Habeck, ministro dell'Economia e vice cancelliere tedesco - ci sono due Paesi che hanno consegnato veicoli blindati di origine russa, cioè Polonia e Repubblica Ceca, tutti gli altri membri della Nato non lo hanno fatto.
Se ci dovesse essere un cambiamento di rotta politica, deve essere fatto congiuntamente e in modo unitario".
Critiche bipartisan
Critiche arrivano al cancelliere anche dall'interno della coalizione: una delegazione di parlamentari dei partiti di governo si è recata di recente in Ucraina, ricevendo una lista di armi utili, molte delle quali sono però ferme a Flensburgo.
Liberali, Verdi e parte dei Socialdemocratici stanno dunque sollecitando un cambiamento di rotta politica.