Da quando i soldati russi hanno tolto l'assedio a Kiev si scoprono fosse comuni e si tenta di calcolare, ancora con approssimazione, il numero delle vittime civili
Un punto interrogativo giallo contrassegna le case di Andriivka nei cui giardini giacciono le vittime dell'avanzata russa. Tre corpi sono già stati riesumati nella cittadina dove vivevano circa 2.000 persone. Fra questi c'è il corpo di Yuriy Kravchenni 46 anni pianto dalla vedova. "Vivo gli stessi sentimenti del resto della gente di qua. Cosa si può provare quando al posto dei soldati vengono uccisi i civili? Oggi abbiamo visto il cadavere di un uomo di 30 anni, e poi di un anziano di 70. Entrambi morti ammazzati": spiega l'agente di polizia ucraino Artem Yeliseyev.
Le autorità della regione di Kiev parlano di 400 vittime civili nella cittadina di Bucha, secondo quanto calcolato approssimativamente dopo il ritiro delle truppe russe da questa zona urbanizzata non lontana dalla capitale ucraina.
La dimensione del disastro
Il bilancio è ancora provvisorio secondo il portale Ukrinform, che ricorda anche la denuncia del difensore civico, Ludmilla Denosova, secondo la quale soldati russi hanno sparato a volontà e torturato sia adulti che ragazzi. A Bucha, Volodymir Stefienkov ha appena scoperto il cadavere del fratello in una fossa comune vicino alla chiesa del villaggio. Il suo nome era Dmitry, "Dima", e aveva 32 anni. Sua madre non capisce, si dispera..."Lo hanno ucciso per niente. Non ha mai detto niente di male a nessuno. Non ha mai fatto niente di male. Non ha mai nemmeno alzato la voce"...piange. Si dice che almeno dieci minori siano tra le vittime delle stragi di Bucha. Dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio, almeno 186 bambini sono morti in tutto il Paese a causa della guerra, secondo i dati della Procura ucraina.