Si scava sotto le macerie dei palazzi distrutti, si temono vittime e dispersi
Dopo averla occupata per diverse settimane le truppe russe si sono ritirate dalla città ucraina di Borodyanka, lasciandosi alle spalle macerie e distruzione. Qui, a quaranta chilometri dalla capitale, ai bombardamenti e alle sparatorie sono seguiti i saccheggi. E i civili che non sono scappati dalle violenze raccontano. "Lì, i ponti sono stati fatti saltare così non si può più passare. I soldati hanno forzato tutti i garage, uno per uno, e la gente dice che avevano le smerigliatrici per far saltare le serrature".
Le mine in città
Ora il pericolo principale riguarda le mine disseminate per l'intera città, pronte a esplodere ad un minimo contatto. Secondo le autorità locali lo sminamento potrebbe richiedere fino a 5 anni. Intanto 26 cadaveri sono stati estratti dalle macerie, e sono più di 200 le persone considerate disperse.
Di male in peggio
Per il presidente ucraino Zelensky, "Borodyanka potrebbe essere ancora peggio che Bucha".
"Siamo venuti a vedere cosa sta succedendo qui. Eravamo scappati - spiega una signora - Tante persone sono state uccise. Mio Dio! Che bastardi...come possono farlo? I russi sono i nostri fratelli, sono le nostre sorelle........abbiamo sempre convissuto. Come puoi attaccare. Tutte le case sono state danneggiate. Tutte le case...."
Sérgio Ferreira de Almeida, Euronews: "Il seminterrato di questo edificio, ora completamente distrutto, serviva come rifugio per decine di civili durante l'occupazione russa. Ora le squadre di soccorso stanno lavorando per salvare quello che possono, temendo che le macerie possano nascondere uno scenario peggiore".