Sono diverse le testimonianze di donne sfruttate o rapinate da persone che si spacciavano per volontari pronti a dare una mano
Giovani donne indifese, spesso accompagnate da bambini piccoli, potenziali prede per i trafficanti, che potrebbero cercare di trarre profitto dalla crisi dei rifugiati scatenata dalla guerra in Ucraina. Un uomo è stato arrestato qualche giorno fa in Polonia: aveva ospitato e violentato una profuga ucraina.
Joanna Marking è responsabile di un centro d'accoglienza per madri rifugiate: "C'è una piccola percentuale di persone che sfruttano la situazione per trafficare esseri umani, come pedofili o altri criminali", spiega. "Approfittano di coloro che sono perduti, stanchi e sono vulnerabili".
Hanna Kovalova, è fuggita da Odessa, città sul Mar Nero. Lei ce l'ha fatta, senza problemi. Ma non per tutti è così. "Forse noi siamo stati fortunati, perché alcune persone cattive hanno cercato di prendere tutti i soldi della mia amica in stazione. Sembravano persone che volevano solo aiutare, ma non lo erano", racconta Hanna.
Oltre 2,5 milioni di persone, soprattutto donne e bambini, sono fuggiti dall'Ucraina dallo scoppio della guerra. Spesso non parlano la lingua del Paese in cui arrivano.
"Ci sono proposte molto pericolose: offrono aiuto gratuito per raggiungere qualsiasi Paese, per un appartamento, per del cibo, per l'assistenza medica gratuita. Ma tutto questo non è vero", dice Iryna Pypyrenko, sfollata ucraina.
In molti posti di frontiera si sono visti uomini offrire assistenza a giovani donne appena arrivate. Alcuni agiscono per altruismo, altri no. "Siamo sorpresi che non ci sia nessun tipo di raccolta informazioni", dice Stefan Krebs, volontario tedesco. "Noi siamo i buoni, coloro che aiutano le persone, ma ci sono anche i cattivi, che sono lì per fare cose cattive".