Ucraina, l'agonia della città di Mariupol. La gente sopravvive senza acqua, cibo e medicine. I morti seppelliti nelle fosse comuni
Autobus carichi di cibo e medicine all'andata, stipati di civili terrorizzati al ritorno.
Un convoglio è partito giovedì da Zaporizhia, nel sud-est dell'Ucraina, con forniture umanitarie destinate a Mariupol, città sotto pesante assedio delle truppe russe.
Un viaggio irto di pericoli, che non cessano a destinazione.
Le autorità di Mariupol, che hanno accusato l'esercito russo di crimini di guerra per aver bombardato un ospedale pediatrico, sostengono che l'assedio ha provocato circa 1.300 civili morti.
Con le infrastrutture distrutte, si è iniziato a seppellire le vittime in fosse comuni.
Il massacro dei civili
Volodymyr Bykovskyi, lavoratore dei servizi sociali, impegnato nelle sepolture frettolose, è distrutto: "L'unica cosa che voglio è che tutto questo sia finito. Non so chi è colpevole, chi ha ragione, chi ha iniziato tutto questo. Che siano tutti maledetti, quelle persone che hanno iniziato questo! Cosa provo? Devo continuare a vivere".
Mariupol è una delle città più colpite. Quando è iniziata la guerra il 24 febbraio, aveva mezzo milione di abitanti. La maggior parte è ancora lì, sopravvive senza acqua e riscaldamento e deve far fronte a una grave carenza di medicine e cibo.
La carenza di acqua, cibo, medicinali
"Mi chiamo Tania Bondar e i miei figli sono ancora vivi, ho 9 figli - dice una delle donne in coda per avere dell'acqua - Pregate per Mariupol, siamo bombardati da tutte le direzioni. Pregate per le madri con i bambini, per favore, è molto difficile qui. Non abbiamo acqua, non abbiamo cibo, non abbiamo elettricità".
La condanna internazionale e l'indignazione seguite al bombardamento dell'ospedale pediatrico a Mariupol non sono state sufficienti a garantire un cessate il fuoco per l'evacuazione sicura dei civili.