Mentre diplomatici e capi di Stato discutono dell'eventualità di un conflitto armato tra Mosca e Kiev, i soldati di un battaglione posizionato vicino alla città di Popasna, nell'est del Paese, hanno accettato di mostrarci le condizioni in cui vivono.
Le trincee del conflitto ucraino sembrano lontanissime dai salotti dove i leader occidentali si riuniscono per cercare soluzioni alla crisi in corso tra Mosca e Kiev. Mentre diplomatici e capi di Stato cercano a ogni costo di evitare il conflitto armato, i soldati ucraini sembrano invece prepararsi di questo battaglione posizionato vicino alla città di Popasna, nell'est del Paese, hanno accettato di mostrarci le condizioni in cui vivono al momento.
Vlad ha 22 anni e questa è la seconda volta che partecipa al conflitto tra Ucraina e Russia nella regione del Donbass. Prima del 2014, quando i separatisti hanno preso il controllo del terrirorio, Vlad sognava di studiare medicina per diventare cardiologo. Fino all momento della scelta estrema, quella di prendere le armi. "Sono venuto qui perchè la guerra è già cominciata, e noi dobbiamo difendere il nostro Paese", afferma Vlad. "Se non vinciamo questa guerra, l'Ucraina sarà distrutta. Putin vuole creare una seconda URSS, e questo è terribile".
Dopo 8 anni e più di 14.000 vittime, il conflitto si trova ora in una situazione di stallo. Ma la provocazioni e i bombardamenti non si sono mai fermati. I soldati che si trovano al confine ucraino descrivono una situazione momentaneamente calma. Ma questo conflitto è in divenire e alcuni degli aiuti militari internazionali che sono stati mandati all'Ucraina, e che non sono ancora arrivati a destinazione, potrebbero cambiare gli equilibri preesistenti.
Vlad spera che la diplomazia avrà la meglio, pur sapendo che le truppe si stanno preparando allo scenario opposto. "Spero che le sanzioni diplomatiche riusciranno a fermare questa guerra", afferma il giovane, "ma la Russia non rispetta gli accordi, rispetta solo la forza e il combattimento. Penso che se il nostro Paese riuscirà a rimanere unito, potremo combattere contro la Russia".
Secondo l'intelligence ucraina, 35.000 ribelli operano a favore della Russia, supportati da 2.000 unità russe sul territorio. Informazioni smentite da Mosca, che nega anche di avere intenzione di effettuare una vera e propria incursione in Ucraina, pur avendo radunato ormai oltre 120.000 soldati al confine.