Presidenziali francesi: Christiane Taubira si candida. Ecco chi è

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Di Cecilia Cacciotto
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L'ex ministra della Giustizia con François Hollande rompe finalmente le riserve: vuole dare voce ai più deboli ripristinando il dialogo sociale

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L'ex ministra della Giustizia francese Christiane Taubira ha ufficializzato oggi la sua candidatura alle elezioni presidenziali di aprile in Francia. 

"Mi sto impegnando davanti a voi in quanto condivido la vostra aspirazione per un altro tipo di governo", ha dichiarato Taubira davanti ai suoi sostenitori riunitisi a Lione. Taubira è stata ministra della Giustizia durante la presidenza di Francois Hollande, tra il 2012 ed il 2017, e punta  a sovvertire una situazione di "assenza di dialogo sociale" soprattutto assicurando salari più elevati e migliori condizioni nel sistema sanitario e della protezione ambientale. 

"Faremo tutto questo insieme", ha assicurato Taubira  davanti ai sostenitori riuniti a Lione.

Una discesa in campo che solleva più di un dubbio in una Sinistra francese balcanizzata: Taubira, accreditata del 4 per cento delle preferenze, farebbe calare il consenso di Macron, oggi al 22,5 per cento ma non gioverebbe alla causa della Gauche: la socialista Anne Hidalgo, la sindaca di Parigi, secondo quanto emerso dall'ultimo sondaggio condotto dall'istituto Elabe per l'emittente "BfmTv", è accreditata di appena il 3,5 per cento (+0,5 per cento). Primo tra i candidati di sinistra il leader della France Insoumise Jean-Luc Melenchon con circa il 10% , seguito dall'ambientalista Eric Jadot, al 7 per cento (+2).

Il presidente francese, Emmanuel Macron, perde terreno nei sondaggi in vista delle presidenziali di aprile scendendo al 23 per cento delle intenzioni di voto (-3 punti).  La leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, guadagna un punto e sale al 17 per cento; stesso dato per la repubblicana Valerie Pecresse che resta stabile. Immutata anche la posizione dell'ultraconservatore Eric Zemmour, al 13 per cento.  

**Chi è Christiane Taubira **

 Oltralpe l'ex ministro della Giustizia, originaria della Guyana francese,  gode di molta popolarità e rispetto, non solo per le sue doti di grande oratrice e combattente ma per la sua presenza forte sulla scena politica francese da quasi 30 anni ormai. Legata al suo nome tra l'altro la legge che autorizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso del 2013, nel 2016 dice no alla legge che vuole privare della cittadinanza francese i terroristi, voluta dal governo Valls, braccio di ferro che porterà alle sue dimissioni.

Ma già nel 2001, è sotto il suo impulso che la Francia vara la legge che riconosce la tratta degli schiavi e la schiavitù come un crimine contro l'umanità.

Una legge in cui Taubira crede in modo particolare, lei che inevitabilmente è stata vittima di razzismo e commenti razzisti; nel 2014 in un'intervista a Le Monde dirà "incrocio visi di persone sfigurati dall'odio".

Una combattante (come dicono in Francia)

Taubira, cresciuta in una famiglia monoparentale a la Cayenne, è circondata da 11 fratelli è da sempre una combattente.

Ha cominciato a muovere i primi passi in ambito politico negli anni Settanta impegnandosi nei movimenti di decolonizzazione. Grande lavoratrice, infaticabile lettrice, diventa una docente di Scienze economiche ma si appassiona presto alla vita politica. Deputata della Guyana tra il 1993 e 2012, deputata europea dal 1994 al 1999 nel 2002 è la candidata alle presidenziali per il Partito radicale. Un'esperienza da dimenticare, raggiungerà il 2,32% dei voti, in quell'elezione Jean-Marie Le Pen arriverà al secondo turno. Mettendo a nudo l'anima più nascosta dei francesi.

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