Appello Onu: "In grave pericolo 13 milioni di bambini afghani"

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Diritti d'autore Mstyslav Chernov/AP
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Servono 4,4 mld di dollari per una risposta sufficiente a evitare una catastrofe umanitaria

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Tredici milioni di bambini afghani hanno urgente bisogno di cibo, alloggi e cure mediche per sopravvivere. Lo denunciano le Nazioni Unite e le Ong umanitarie, secondo cui il paese si trova sull'orlo di una grave crisi umanitaria, e rischia un vero e proprio collasso economico.

Secondo l'ONU, per una risposta umanitaria adeguata sarebbero necessari almeno 4,4 miliardi di dollari con cui garantire le risorse agli operatori socio-sanitari locali. Fiona McSheehy, Afghanistan Save the Children: "Due bambini su tre hanno bisogno di urgenti aiuti umanitari, e si tratta di un terzo in più rispetto all'anno scorso... Ai nostri ambulatori mobili arrivano sempre più pazienti con malnutrizione e malattie polmonari, e sono sempre più anche gli adulti".

Congelati i beni afghani all'estero

Dopo la precipitosa ritirata delle truppe statunitensi e l'arrivo al potere dei taleban, la situazione finanziaria del paese si è aggravata ulteriormente, anche in conseguenza del congelamento dei beni afghani all'estero.

Per adesso la sola assistenza arriva da alcune Ong che distribuiscono piccole somme di contante, vestiti e coperte alle fasce più povere della popolazione. Secondo le agenzie ONU metà della popolazione afghana è letteralmente alla fame, oltre 9 milioni di persone sono diventate profughi interni e diversi milioni di bambini non hanno accesso all'istruzione.

Sistema sanitario al collasso

Gran parte del sistema sanitario afghano è sull'orlo del collasso a causa delle sanzioni occidentali imposte ai talebani. E' l'allarme lanciato dagli esperti internazionali mentre il paese si trova ad affrontare focolai di malattie e una crescente crisi di malnutrizione. L'Afghanistan sta attraversando una crisi umanitaria sempre più profonda dopo la presa del potere da parte dei talebani lo scorso agosto, oltre al livello crescente di carestia e collasso economico. Molti operatori sanitari non vengono pagati da mesi e nelle strutture sanitarie mancano anche le attrezzature di base per curare i pazienti.

Il dottor Paul Spiegel, direttore del Center for Humanitarian Health presso la Johns Hopkins University, ha affermato che durante un recente viaggio di 5 settimane nel Paese ha visitato gli ospedali pubblici che sono "privi di carburante, farmaci, prodotti per l'igiene e persino gli articoli di base come le sacche per colostomia. È davvero una brutta situazione e andrà molto peggio. Ci sono sei epidemie simultanee: colera, morbillo, poliomielite, malaria e febbre dengue, e questo si aggiunge alla pandemia di coronavirus", ha aggiunto sostenendo che l'ospedale di riferimento per le malattie infettive a Kabul è "in ginocchio".

Effetti delle sanzioni

"Il personale non riceve lo stipendio da mesi. Non ci sono quasi più medicine e stanno tagliando gli alberi nel cortile per riscaldare le stanze perché non c'è il gas". Fuori da Kabul la situazione è ancora peggio: "C'è un ospedale provinciale a Sarobi, fuori dalla capitale che ho visitato. Non c'erano acqua e sapone sufficienti per i protocolli di igiene", ha detto ancora Spiegel. Secondo il medico, l'Occidente deve trovare un approccio diverso all'imposizione delle sanzioni.

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