Disastro aereo di Sharm el-Sheikh: primo indagato, 18 anni dopo

Familiari delle vittime lanciano una corona in mare.
Familiari delle vittime lanciano una corona in mare. Diritti d'autore Screengrab by video AFP
Di Stéphane Hamalian - Edizione italiana: Cristiano Tassinari - AFP
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Il 3 gennaio 2004 un Boeing 747 della compagnia egiziana Flash Airlines si inabissò nel Mar Rosso: 148 vittime, di cui 134 francesi. La Procura di Parigi ha indagato l'ex proprietario della compagnia aerea. L'associazione dei familiari delle vittime spera finalmente in un processo

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Le famiglie delle vittime aspettavano questa notizia da molto tempo: l'ex proprietario della compagnia egiziana Flash Airlines è finito sul registro degli indagati, a dicembre a Parigi, nell'inchiesta sullo schianto di un Boeing 737 al largo di Sharm el-Sheikh (Egitto), nel 2004, che causò 148 vittime (142 passeggeri e 6 membri dell'equipaggio), tra cui 134 francesi.

Secondo una fonte giudiziaria che conferma un reportage del quotidiano "Le Parisien", Mohamed Nour, presidente del consiglio di amministrazione della compagnia aerea low-cost, ora liquidata, è stato incriminato da un giudice istruttore parigino.

Questo è il primo atto d'accusa in questa vicenda, 18 anni dopo la tragedia.

Il 3 gennaio 2004, l'aereo (volo 604) della Flash Airlines si è schiantato nel Mar Rosso, tre minuti dopo il decollo dall'aeroporto di Sharm el-Sheikh (con destinazione Parigi-Roissy), causando la morte di tutti i passeggeri e l'equipaggio.

L'inchiesta giudiziaria, aperta a Bobigny (Francia) lo stesso giorno della tragedia, è stata archiviata nel 2017.
La corte ha considerato che le accuse contro la compagnia aerea egiziana e l'equipaggio erano "insufficienti", poiché l'inchiesta non permetteva "nessun'altra ipotesi che quella di colpe imputabili alla squadra di piloti", morti nell'incidente.

Tuttavia, nel settembre 2019, la Corte d'Appello di Parigi ha ordinato la ripresa delle indagini, giudicando "insufficienti" i tentativi fatti durante l'inchiesta per ottenere spiegazioni dall'ex presidente del consiglio di amministrazione di Flash Airlines.

La Corte d'Appello aveva poi rimandato i 37 volumi della procedura ad un giudice della divisione degli incidenti collettivi del tribunale di Parigi, affinchè cercasse di raccogliere le testimonianze di Mohamed Nour ed esaminare le sue eventuali responsabilità nel disastro.

"La non cooperazione dell'Egitto"

Il 29 settembre 2021, Nour, che da molto tempo non rispondeva alle citazioni della giustizia francese, è stato ascoltato dal giudice istruttore parigino ora incaricato delle indagini.

Alla fine di questo interrogatorio, è stato posto sotto lo status intermedio di "testimone assistito".

Ma il magistrato ha, infine, deciso di metterlo sotto inchiesta, comunicandolo per lettera allo stesso Mohamed Nour, il 16 dicembre.

Come rappresentante legale della compagnia, Nour è perseguito per aver contribuito alla tragedia.

in particolare - secondo quanto appreso da fonti vicine alla Procura - concedendo al pilota principale la sua qualifica di capitano "prematuramente, contro il parere del direttore delle operazioni di volo della compagnia", non avendo fornito ai piloti una formazione sulla gestione delle risorse umane nella cabina di pilotaggio e permettendo all'equipaggio di volare senza sufficiente tempo di riposo tra i voli.

"In 18 anni di procedure, abbiamo sempre chiesto che i tribunali esaminino le responsabilità dell'azienda: finalmente qualcuno l'ha fatto!", ha esclamato Isabelle Manson, presidente dell'associazione a difesa delle famiglie delle vittime.

La presidente dell'associazione ha accolto con favore il fatto che il giudice ora incaricato delle indagini "non ha paura di andare avanti", ma ha criticato la "non cooperazione dell'Egitto" in questa indagine.

"Abbiamo fatto tutto da soli"

David Fouchard è figlio e fratello di due vittime dell'incidente aereo:
"In diciotto anni, abbiamo dovuto fare tutto da soli.
L'aereo era pilotato da un pilota che non era completamente addestrato e non aveva completato le necessaria formazione... L'equipaggio non era all'altezza per poter correggere gli errori del Comandante... L'aereo era in pessimo stato... L'equipaggio era sovraccarico di lavoro e la maggior parte delle regole di base della sicurezza aerea erano state violate".

Euronews
David Fouchard racconta la sua verità.Euronews

Molto coinvolte nella procedura, le famiglie avevano loro stesse commissionato un lavoro supplementare di indagini a degli esperti, il cui rapporto, pubblicato nel 2007, aveva inchiodato tutti i protagonisti di questa tragedia, compresa la Direzione generale dell'aviazione civile (DGAC), per non aver vietato alla compagnia egiziana di volare.

Nel gennaio 2019, il tribunale di Parigi aveva ordinato allo Stato di pagare 10.000 euro di danni all'associazione a difesa delle famiglie delle vittime per i ritardi irragionevoli della giustizia.

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