La transizione ecologica nel settore dell'allevamento sta creando molto preoccupazione nei Paesi Bassi. Nonostante i lauti finanziamenti si temono diverse criticità
Gli agricoltori olandesi si sentono presi in trappola dal governo che li obbliga a rivoluzionare le fattorie per soluzioni più ecologiche. Il nuovo governo di coalizione erogherà 25 miliardi di euro entro il 2035 per far ridurre la quantità dei capi di bestiame delle mandrie e per abbattere le emissioni di azoto sprigionato da fertilizzanti e letame sparsi nei campi.
Gli agricoltori in tensione
Ma gli agricoltori sono preoccupati dagli esiti che avrà questo processo e pensano che il governo non si renda conto delle ricadute negative che potrebbe avere sul lungo periodo in termini di fatturato. I Paesi Bassi hanno una popolazione di 17,5 milioni di persone che abitano un paese piccolo comunque densamente popolato di animali, visto che ci sono quasi quattro milioni di bovini, 12 milioni di maiali e 100 milioni di polli. "Sì, siamo ai blocchi di partenza di questa transizione. Ma è anche indispensabile che la società e la politica s'impegnino a renderla possibile nel campo dell'agricoltura e con gli agricoltori. Dateci tempo, denaro e spazio perché, vogliamo rendere possibile la transizione ecologica insieme ai nostri professionisti": spiega il presidente della Confagricoltura olandese Sjaak van der Tak.
Le grandi esportazioni dei Paesi Bassi
I Paesi Bassi sono il secondo esportatore di prodotti agricoli al mondo dopo gli Stati Uniti, esportando ogni anno 65 miliardi di euro di verdura, frutta, fiori, carne e prodotti lattiero-caseari. In Olanda l'agricoltura è la responsabile del 16% delle emissioni di gas a effetto serra. Le mucche sono anche le principali produttrici di metano generato dal loro processo digestivo.