Fino al 1984 ospitò prigionieri politici e criminali. Oggi è un luogo turistico
Fino al 1984, la famigerata ex prigione dell’isola di Gorgona, al largo della costa pacifica della Colombia, era un luogo in cui prigionieri politici e pericolosi criminali venivano inviati a scontare le proprie condanne, a volte fino alla morte. Oggi solo alcune rovine del carcere rimangono visibili sull’isola che attrae i turisti soprattutto per le immersioni subacquee e per esplorare la sua incredibile biodiversità.
Miguel Darío Lopez Valenzuela, ex direttore della prigione, racconta: "I detenuti spesso morivano di fame, per infezioni gastrointestinali; molti convivevano con la depressione. Era molto difficile per i detenuti fuggire da Gorgona, perché l'isola era piena di rettili velenosi, molte tarantole velenose e inoltre le spiagge erano infestate da grandi squali bianchi".
Alla fine di ottobre, uno dei candidati allr presidenziali ha rievocato vecchi ricordi proponendo di inviare i politici corrotti a Gorgona. Una minaccia che nessuno ha preso sul serio ma che ha suscitato interesse riguardo a una parte poco conosciuta della storia della Colombia.
"Ricordare la storia di questa prigione, farla conoscere al mondo e alla Colombia è parte di quella verità che si cerca oggi, quale strumento di riconciliazione tra i colombiani", commenta un turista.
"All'inizio del percorso - gli fa eco un'altra turista - ho provato un'immensa tristezza per tutti i danni che le persone hanno fatto e tutte le sofferenze che possono aver provato, poi man mano che il percorso andava avanti, ho visto come la natura si è riappropriata dei suoi spazi, guarendo il male fatto dalle persone".