Kazakistan, al tavolo dei colloqui per la Siria sono presenti i rappresentanti degli Stati garanti, Russia, Turchia e Iran, insieme ai delegati del governo e dell'opposizione siriana
Il campo è neutro: i negoziati sulla Siria riprendono nella capitale kazaka di Nur-Sultan (Astana fino al marzo 2019) con gli Stati cosiddetti garanti, Russia, Turchia, Iran.
Al tavolo i rappresentanti del governo e dell'opposizione siriana.
Scoppiato nel 2011, il conflitto in Siria è stato al centro di diversi tentativi per la composizione degli interessi, che non hanno mai sortito risultati positivi.
Lo scenario attuale resta complesso, come spiega Chris Doyle, direttore del Caabu, il Consiglio per la comprensione arabo-britannica: "Nessuna autorità esterna dei grandi Paesi donatori, come Stati Uniti e Unione europea, vuole impegnarsi nel finanziamento del processo di ricostruzione. Non si vuole dare al regime alcun mezzo di sostentamento. Così, per molti versi, la situazione è bloccata".
Nell'agenda dei colloqui di Nur-Sultan anche l'attuazione dei precedenti accordi, come quello firmato nella città russa di Sochi nel 2018.
In quella circostanza venne istituito - almeno sulla carta - un Comitato, che opera a Ginevra e il cui compito è quello di preparare la riforma costituzionale in Siria.
Entro la fine del mese. gli Stati garanti si sono poi impegnati a tenere una sessione del Gruppo di lavoro sulle persone detenute forzatamente, con la partecipazione dell'Onu e del Cicr (Comitato internazionale della Croce Rossa), ha affermato il ministero degli Esteri kazako in una nota.