Le manovre militari russe ai confini con l'Ucraina mettono in tensione la diplomazia

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Di Paolo Alberto Valenti
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Se Mosca veramente avesse voluto sconfinare ulteriorrmente in Ucraina, mettendosi sul groppone un enorme rischio, lo avrebbe già potuto fare. Intanto si celebrano sul confine le esercitazioni dei possibili contendenti

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"Alto là chi va là": sembrano affermare le esercitazioni russe a ridosso delle zone di tensione con l'Ucraina. Da settimane reparti dell'armata di Mosca si sono posizionati attorno al Mar d'Azov cosa che ha fatto imbestialire il governo di Kiev. Ma intanto imponenti manovre ucraine, con dispiegamento di aerei, carri armati, artiglieria, si sono tenute proprio nella regione di Kherson, nei pressi del confine con la Crimea.

Soldati in movimento

Il concetto strategico era l'intercettazione di un potenziale attacco nemico. Insomma ognuno suona le sue trombe prefigurando teatri di guerra. Kiev ha già incassato anche la collaborazione svedese con soldati di Stoccolma pronti ad esercitarsi in Ucraina. E proprio l'incontro fra i ministri della difesa ucraino e svedese rilascia qualche dichiarazione. "L'accumulo di truppe militari russe lungo il confine con l'Ucraina è una prova che esiste una minaccia non solo per l'Ucraina, ma per l'intera comunità europea": tuona il ministro della difesa ucraino Oleksii Reznikov.

La pressione svedese

I soldati svedesi potrebbero essere schierati in Ucraina come parte di una missione di addestramento dell’UE, aveva detto il ministro della Difesa svedese Peter Hultqvist. Putin nega i piani per lanciare un attacco, ma vuole un impegno legale a non espandere la NATO anche in Ucraina. Va sottolineato che gran parte dei sostegni militari verso l’Ucraina giungono da Washington quindi sul piano diplomatico il confronto ha il sapore di una replica della guerra fredda.

La strategia di Mosca?

Mosca sembra giocare una delicata partita a scacchi su due piani: le sue manovre militari sono considerate dinamiche interne e rigetta le interferenze esterne nei suoi affari. Intanto però lancia l'allarme sul deterioramento dei rapporti con la Nato. In fondo nei mesi scorsi analoghi segnali d'allarme Putin li aveva lanciati promuovedo urbi et orbi le meraviglie dei suoi missili ipersonici mentre le relazioni con la Nato già si incrinavano. Per Mosca è l’Alleanza Atlantica che dovrebbe venire a Canossa ed evitare d'incentivare teatri di tensione. Il presidente Putin è stato chiaro: schieramenti Nato in Ucraina sarebbero un passo in avanti che porterebbe Mosca a puntare i suoi nuovi armamenti verso l’Europa (in realtà alcune batterie ipersoniche sembra che siano già state intallate in Bielorussia).

La lunga ombra gialla

Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping sono sempre a tiro di teleconferenza ed è in programma un colloquio sulle tensioni in Europa. La stazza della Cina, pronta ad insediarsi in vetta alla classifica delle superpotenze, è un altro motivo di allarme per l'Occidente.

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