Glasgow, le proteste contro l'ambientalismo di facciata alla COP26

Glasgow, le proteste contro l'ambientalismo di facciata alla COP26
Diritti d'autore  Alastair Grant/The Associated Press
Di Euronews

Glasgow, città presidiata dagli attivisti per il clima durante la COP26. Nel fine settimana due proteste rilanciate da Greta Thunberg

Un presidio costante per mettere pressione sui decisori politici, presenti alla COP26: a Glasgow gli attivisti per il clima non mollano; le strade della città scozzese sono animate dalle proteste in gran parte pacifiche per sollecitare misure urgenti contro il riscaldamento globale.

Mercoledì i manifestanti hanno denunciato il cosiddetto "greenwashing", l'ambientalismo di facciata di molte aziende. motivate a costruire un'immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale.

Alla Conferenza sul clima gli investitori annunciano nuovi piani da trilioni di dollari per evitare che il pianeta si riscaldi più di 1,5 gradi rispetto ai livelli pre industriali. Un'intenzione da verificare, sostengono gli attivisti che puntano il dito contro quegli stessi investitori che in precedenza hanno tratto profitto dal finanziamento delle imprese di combustibili fossili.

Nel tweet: "Mentre quelli all'interno discutono di piani finanziari sul "net zero", le emissioni nette zero, #COP26, gruppi tra cui @Mingaindigena , @Gndrising, @Stopcambo e altri hanno chiarito che vediamo giusto sul greenwashing politico e aziendale".

Il calendario degli attivisti: il 5 novembre sciopero con corteo alle 11 da Kelvingrove Park e sabato 6 novembre marcia sempre da Kelvingrove Park alle 11.30.

La due giorni in piazza è stata rilanciata da Greta Thunberg: "Non lasceremo che i leader politici si allontanino dall’obiettivo di 1,5 gradi, come sembra. Da queste conferenze – ha commentato Thunberg – non ci sarà il cambiamento, se non sapremo mettere una grande pressione pubblica dall’esterno"

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