MPS: UniCredit si tira indietro, il MEF studia soluzioni alternative

Una veduta di Siena
Una veduta di Siena Diritti d'autore MARCO BERTORELLO/AFP or licensors
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Confermata la notizia del naufragio della trattativa tra MEF e UniCredit. Il sindaco di Siena chiede a Draghi di intercedere con Bruxelles per una proroga della presenza dello Stato in MPS

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"Nonostante l'impegno profuso da entrambe le parti, UniCredit e il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunicano l'interruzione dei negoziati relativi alla potenziale acquisizione di un perimetro definito di Banca Monte dei Paschi di Siena". Così recita una nota congiunta UniCredit-Ministero dell'economia, confermando le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi su un fallimento della trattativa per la cessione a UniCredit delle quote MPS detenute dal Tesoro.

Quale futuro per la Banca più antica del mondo ancora in attività, in crisi ormai da 15 anni? 

La notizia ha allarmato il mondo politico con i presidenti delle commissioni Finanze di Camera e Senato  Luigi Marattin e Luciano D'Alfonso che hanno subito chiesto al ministro Daniele Franco di riferire in commissione. Mentre il sindaco di Siena Luigi De Mossi ha chiesto a Draghi di occuparsi del dossier "Non sarebbe uno scandalo se Draghi, grazie alla sua autorevolezza, chiedesse all'Europa una proroga per la permanenza dello Stato in Mps", ha detto. Richiesta non anodina, l'orizzonte sarebbe di altri sei mesi altriemnti via XX settembre dovrebbe uscire a fine anno, il tempo per trovare una soluzione stringe.

Il tempo per trovare una soluzione, stringe

Il Mef che di Siena controlla il 64% deve uscire con la chiusura del bilancio di quest'anno. Lo impongono gli impegni presi con Bruxelles. A meno che non si riesca a trattare con la Ue per una proroga della cessione di almeno 6 mesi. A far naufragare la trattativa, secondo indiscrezioni, una visione diversa sul sostegno alla transizione. Andrea Orcel, ad di Unicredit, avrebbe voluto un'iniezione di più di 7 miliardi per tutelare la sua banca e i propri azionisti. Meno la disponibilità del Mef orientato sui 5 miliardi (per tutelare i contribuenti). Divergenze sarebbero emerse anche sul piano di ristrutturazione e il numero degli esuberi. 

Quale sarà il destino della banca più antica del mondo ancora in vita, simbolo della Toscana e dell'Italia rinascimentale, è ad oggi ignoto e la notizia ha profondamente scosso il mondo della politica

"Il fallimento della trattativa Tesoro-UniCredit su Monte dei Paschi conferma ciò che diciamo da anni: non esiste una soluzione di mercato per la banca, ma solo la possibilità di un deciso e definitivo intervento pubblico". Lo afferma il responsabile nazionale economia di Sinistra Italiana Giovanni Paglia.

"Chi tifava per il fallimento della trattativa, sa perfettamente che l'alternativa non può essere proseguire come nulla fosse con Mps nazionalizzato, ma una nuova soluzione di mercato", scrive Benedetto della Vedova, sottosegretario agli esteri e segretario di PiùEuropa, su altre posizioni. 

I presidenti delle commissioni finanza di Camera e Senato, intanto, hanno chiesto al ministero dell'Economia di riferire quanto prima.

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