Austria, Green pass obbligatorio al lavoro dal primo novembre

Green pass, nuove regole in Austria
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Di Debora Gandini
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La misura scatterà dal 1° novembre: i dipendenti dovranno dimostrare di essere vaccinati, guariti o risultati negativi. Controlli a campione nelle aziende con multe salate per dipendenti e datori di lavoro

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Dopo la Serbia, anche l’Austria ha deciso di seguire il modello italiano del Green pass. Dal 1 novembre, come annunciato dal ministro della Salute Wolfgang Mückenstein, verrà introdotto l’obbligo del passaporto sanitario in tutti i luoghi di lavoro, ma con una differenza. Chi non vorrà vaccinarsi potrà continuare a fare il test rapido gratuitamente.

Questo è il compromesso a cui il governo si è dovuto adeguare, per convincere anche l**’Spö** (il Partito socialdemocratico all’opposizione) ad approvare il provvedimento. Tutti coloro che hanno ricevuto la doppia dose, chi è guarito dal Covid o risulta negativo alla SARS-CoV-2 non dovrà più indossare la mascherina. Una regola che vale per tutti o quasi. Perché anche in qui ci sono tuttavia delle eccezioni. E riguardano le categorie che lavorano in ambito sanitario, a contatto con anziani, o con il pubblico che hanno l’obbligo vaccinale.

Nelle aziende potranno essere effettuati controlli a tappeto o a campione. In caso di violazioni i dipendenti pagheranno multe fino a 500 euro mentre i datori di lavoro si troveranno a sborsare per le sanzioni fino a 3600 euro. La regola del 3G, ovvero l’obbligo di essere in possesso di una sorta di Green pass, è stata decisa dopo un nuovo aumento di positivi in Austria.

Aumento di infezioni e nuove zone rosse

Secondo gli ultimi dati le nuove infezioni hanno superato quota 3000, i dati più alti registrati da marzo. Il ministero della Sanità spera che con il nuovo regolamento aumenti anche il numero di immunizzati. Finora in Austria è vaccinato solo il 62% della popolazione, uno dei tassi tra i più bassi dell’Europa occidentale, insieme a Svizzera e Grecia.

Stando uno studio dell'Università di Vienna sono ancora troppi gli scettici nei confronti del vaccino. I più restii sono i giovani, i lavoratori della fascia a basso reddito, e gli elettori dell'FPÖ. Intanto nel dibattito tra le forze politiche sulle restrizioni da adottare per le persone non vaccinate, una voce importante è proprio quella del leader del Partito della Libertà Austriaco Herbert Kickl, che per non scontentare l’elettorato, avrebbe tenuto nascosto di essersi vaccinato.

E mentre torno le zone rosse, il governo austriaco adotta la linea dura nei confronti dei no-vax: niente disoccupazione per sei mesi, e obbligo di indossare la mascherina Ffp2 in tutti i negozi e luoghi al chiuso. 

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