Otto diplomatici russi allontanati dalla missione presso la Nato. L'Alleanza Atlantica: "Erano agenti dei servizi segreti". Mosca nega e non esclude "ritorsioni asimmetriche". Sul caso l'ombra dell'avvenamento al Novichok dell'ex spia russa Skripal
Tre anni fa la stessa misura, sulla scia del caso Skripal
Otto diplomatici russi allontanati per spionaggio e numero degli accreditati alla missione a Bruxelles ridotto della metà. Proprio come accaduto tre anni fa in seguito all'avvelenamento nel Regno Unito dell'ex spia russa Sergei Skripal, la Nato moltiplica le misure contro Mosca: "erano ufficiali dei servizi sotto copertura", la spiegazione. La misura, che entrerà in vigore alla fine del mese, è accompagnata dalla riduzione da 20 a 10 delle persone accreditate per partecipare la missione russa presso l'Alleanza Atlantica.
Mosca nega tutto: "Non escludiamo ritorsioni asimmetriche"
Dalla Nato parlano di "politica coerente" e "potenziamento di dissuasione e difesa dalle azioni aggressive di Mosca": "restiamo aperti a un dialogo costruttivo", il messaggio, senza tuttavia ulteriori spiegazioni sulle ragioni della misura. Dalla Russia il presidente della Commissione affari esteri, Leonid Slutsky, nega ogni addebito e non esclude la possibilità di "ritorsioni asimmetriche" da parte di Mosca.
Poco più di due settimane fa, la polizia britannica aveva identificato un terzo cittadino russo, sospettato di essere coinvolto nell'avvelenamento al Novichok di Sergei Skripal e di sua figlia Yulia.