Gli USA si dicono "molto preoccupati" per quelle che classificano come "azioni provocatorie" della Cina nei confronti di Taiwan, dopo che nei giorni scorsi quasi cento aerei militari cinesi sono entrati nello spazio aereo dell'isola
Gli Stati Uniti si dicono "molto preoccupati" per quelle che classificano come "azioni provocatorie" della Cina nei confronti di Taiwan, dopo che nei giorni scorsi quasi cento aerei militari cinesi sono entrati nello spazio aereo dell'isola.
Una posizione rafforzata dalle dichiarazioni ufficiali provenienti dalla Casa Bianca,
"Esortiamo Pechino - dice Jennifer Psaki, addetta stampa della Casa Bianca - a cessare la pressione militare, diplomatica ed economica e la coercizione contro Taiwan.
Abbiamo un costante interesse per la pace e la stabilità in quella zona: ecco perché continueremo ad aiutare Taiwan a mantenere una capacità di autodifesa sufficiente".
In un tweet, il ministro degli Esteri taiwanese, Joseph Wu, ha tacciato la Cina come "minacciosa": "Il 1 ottobre non è stata una buona giornata, 38 aerei da guerra cinesi sono stati pilotati nella nostra zona aerea, strano che la Cina non si preoccupi più di accampare scuse".
Nelle ultime 24 ore, 56 aerei da guerra inviati da Pechino si trovavano nella zona di difesa aerea taiwanese (ADIZ), numero record incrementato dalla Cina che ha celebrato la festa nazionale con una vigorosa operazione aerea su Taiwan.
Quest'ultima si considera uno Stato indipendente, eppure il governo cinese vede l'isola come parte del proprio territorio e ha più volte minacciato di impadronirsene con la forza.
Occhio per occhio
Tramite la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, la Cina risponde piccata alle ingerenze statunitensi: "Da un po' di tempo, gli Stati Uniti stanno facendo mosse negative vendendo armi a Taiwan e rafforzando i legami ufficiali e militari, queste mosse provocatorie minano le relazioni tra Cina e Stati Uniti, la pace e la stabilità regionali".