Attivisti chiedono la liberazione del corrispondente polacco Andrzej Poczobut, accusato di aver diffamato Lukashenko
A Varsavia si torna a manifestare in modo pacifico per chiedere la liberazione del corrispondente in Bielorussia del maggior quotidiano polacco Andrzej Poczobut.
Il giornalista è stato incarcerato a Grodno sei mesi fa e da allora è ancora detenuto con l’accusa di aver diffamato il presidente Alexander Lukashenko. Inneggiando alla libertà di parola sono scesi in piazza attivisti polacchi, rappresentanti dei partiti politici e di varie ONG.
"Aleksander Lukashenko è entrato in una spirale terrificante, ha intrapreso la strada che fu di Hitler e Stalin, dittatori che hanno ucciso i migliori cittadini dei loro paesi - ha detto Adam Michnik, caporedattore della Gazeta Wyborcza, il giornale dove lavora Poczobut -. Sono tuttavia convinto che la Bielorussia tornerà libera e democratica".
Non è la prima volta che il corrispondente viene arrestato. Sulla vicenda era intervenuto anche il premier polacco Mateusz Morawiecki, chiedendo alle autorità bielorusse di "risolvere i loro problemi interni in pace, senza prendere ostaggi".
La Bielorussia è stata travolta da un’ondata di perquisizioni dal 9 agosto 2020 quando sono scoppiate le proteste per la rielezione del presidente Lukashenko tra accuse di brogli e frodi elettorali. Nel mirino giornalisti, sindacalisti e attivisti per i diritti umani.