Gli amici del dissidente bielorusso Shishov: "Ucciso dal regime"

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L'attivista ex capo della Casa bielorussa in Ucraina è stato trovato morto in un parco. Manifestazione davanti all'ambasciata di Minsk a Kiev

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Decine di persone si sono radunate davanti all'ambasciata bielorussa a Kiev dopo la notizia della morte dell’attivista Vitaly Shishov, trovato impiccato in un parco in Ucraina. È stato preso di mira per la sua opposizione a Lukashenko: ne sono certi gli amici del dissidente, che viveva in esilio a Kiev dove era a capo di un'organizzazione a sostegno dei bielorussi fuggiti all’estero, la "Casa bielorussa in Ucraina".

"Lo ha ucciso il regime di Minsk", non ha dubbi il suo collega Yuryi Shchuchko: “È stata un'esecuzione. Una vile, orribile esecuzione. Non smetterò di dire che è stata un'esecuzione dimostrativa per intimidire tutti gli attivisti in Ucraina".

Del 26enne non si avevano più notizie da 24 ore, quando era uscito per andare a correre senza fare ritorno a casa: è stata la sua compagna a denunciarne la scomparsa.

Fuggito dalla Bielorussia l’anno scorso nel pieno delle proteste contro Lukashenko, aveva detto ai suoi amici di sentirsi seguito, e che era stato avvertito di possibili minacce, incluso il rapimento o l'uccisione.

La polizia ucraina indaga per omicidio, pur non escludendo altre possibilità. Tra le ipotesi maggiormente accreditate, c’è quella di un omicidio mascherato da suicidio.

La notizia della morte arriva a pochi giorni dalla concessione da parte della Polonia dell’asilo politico all'atleta olimpica bielorussa Krystsina Tsimanouskaya, oppostasi a un tentativo di rimpatrio forzato da Tokyo.

Ucraina, Polonia e Lituania sono diventate rifugi per i bielorussi durante la repressione di Lukashenko. Decine di migliaia di persone sono state arrestate ed esponenti di spicco dell'opposizione sono in carcere o costretti a vivere in esilio.

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