Esplosioni a Kabul, vicino alla casa del ministro della Difesa: i talebani minacciano la capitale

Due esplosioni, nella serata di martedi, hanno scosso la capitale dell'Afghanistan, Kabul.
Si sono verificate nei pressi della residenza del ministro della Difesa afghano, Bismillah Khan Mohammadi, che non si trovava in casa in quel momento.
"Colpa degli americani"
È un altro segnale della minacciosa avanzata dei talebani, ormai inarrestabile, dopo il ritiro definitivo delle truppe straniere dall'Afghanistan, cominciato il primo maggio scorso.
Lo stesso presidente afghano Ashraf Ghani ha dichiarato, al Parlamento, che la responsabilità della nuova ondata di violenza nel paese è del "ritiro improvviso" delle truppe americane, in piccola parte ancora presenti in Afghanistan.
Il doppio attentato è avvenuto, infatti, dopo che gli Stati Uniti, nelle ultime 72 ore, hanno ripreso a effettuare raid aerei contro le postazioni dei talebani, soprattutto nei pressi di Kandahar, Herat e Lashkar Gah, città ormai nelle loro mani, causando la morte anche di 40 civili.
La battaglia di Lashkar Gah
La battaglia tra forze governative e talebani si combatte soprattutto a Lashkar Gah.
A difendere la città, in realtà, ci sarebbero pochi militari, lasciando il compito di non arrendersi all'avanzata dei talebani alla sola polizia.
Le scorte di cibo, medicine e carburante iniziano a scarseggiare e la città è letteralmente tagliata fuori dal resto dell'Afghanistan.
I talebani hanno anche attaccato la prigione per liberare detenuti e loro commilitoni, un secondo attacco è stato nuovamente respinto e la battaglia, strada per strada, si è spostata presso gli uffici giovernativi e statali.