La Corte Ue accoglie la richiesta sospensiva della Commissione, ma la Polonia non ci sta
È scontro diretto tra Varsavia e Bruxelles, con la Polonia che dice no alla Corte di giustizia europea, in merito alla modifica di alcune leggi polacche. Varsavia rifiuta l'ordine della Corte di sospendere immediatamente l'applicazione delle disposizioni nazionali, giustificando che le riforme sono volte a combattere la corruzione e a porre fine all'eredità dell'era comunista nel sistema giudiziario.
Tra le riforme, l'esecutivo conservatore polacco ha istituito una "camera disciplinare", per sorvegliare il lavoro dei giudici e ha il potere di revocare la loro immunità, per affrontare un processo penale o ridurre i loro stipendi. Per la Commissione europea, che aveva fatto ricorso, questa nuova istituzione mina lo stato di diritto e va contro gli standard democratici degli Stati membri.
Questo giovedì è attesa la decisione della corte Costituzionale di Varsavia, che stabilirà se la legge polacca sia al di sopra di quella europea in caso di conflitto.