2021: raddoppiati i migranti morti in mare rispetto al 2020

2021: raddoppiati i migranti morti in mare rispetto al 2020
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Il numero di migranti morti nel tentativo di raggiungere l'Europa via mare è raddoppiato rispetto ai primi sei mesi del 2020. Lo riferisce l'Organizzazione internazionale per le migrazioni

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Il numero di migranti morti nel tentativo di raggiungere l'Europa via mare è più che raddoppiato quest'anno rispetto ai primi sei mesi del 2020. Lo riferisce l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), precisando che i migranti morti in mare, fra gennaio e giugno, sono 1.146. La rotta del Mediterraneo centrale fra Libia e Italia è stata la più mortifera con 741 annegati. La pandemia aveva ridotto un po' i morti in mare solo nel pieno della pandemia del 2020.

Al secondo posto in termini di morti c'è il tratto di oceano fra l'Africa occidentale e Isole Canarie (Spagna), dove sono scomparsi almeno 250 migranti. 149 sono gli annegati sulla rotta del Mediterraneo occidentale verso la Spagna, così come almeno sei hanno perso la vita sulla rotta del Mediterraneo orientale verso la Grecia.

Le difficoltà dei salvataggi in mare

Secondo il rapporto più di 31.500 persone sono state intercettate o soccorse dalle autorità nordafricane nella prima metà del 2021, rispetto alle 23.117 dei primi sei mesi del 2020. Le operazioni al largo della Tunisia hanno registrato un incremento del 90% nei primi sei mesi del 2021 rispetto al 2020. Inoltre, oltre 15.300 persone sono state intercettate in mare e riportate in Libia nei primi sei mesi dell’anno.

La Libia non è un "porto sicuro"

L'OIM rileva inoltre che l'aumento dei decessi arriva in un momento in cui sono in aumento le intercettazioni d'imbarcazioni che trasportano migranti al largo delle coste del Nord Africa. Da anni Italia e Unione Europea finanziano, addestrano e attrezzano la guardia costiera libica per impedire ai trafficanti di portare migranti e rifugiati in Europa a bordo di natanti di fortuna. Inoltre, una nave della Marina Militare italiana ancorata a Tripoli fornisce loro assistenza tecnica. La guardia costiera, tuttavia, affronta molteplici accuse di maltrattamento dei richiedenti asilo, spingendo molte ONG a denunciare questa politica. Secondo il diritto marittimo internazionale, le persone soccorse in mare dovrebbero essere sbarcate in un porto sicuro. E l'Onu non considera la Libia un porto sicuro.

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