Nassiriya, 64 vittime nell'incendio dell'ospedale: politici e corruzione sotto accusa

Telegramma di cordoglio di Papa Francesco per le vittime dell'incendio, avvenuto lunedi nell'ospedale Covid "Imam Hussein" di Nassiriya, città dell'Iraq tristemente nota in Italia.
La vicinanza del Papa
"Sua Santità Papa Francesco", scrive, a nome del Pontefice, il Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin, in un telegramma indirizzato al Nunzio in Iraq, mons. Mitja Leskovar", invia assicurazioni della sua vicinanza spirituale a tutte le perone coinvolte nel tragico incendio all'ospedale Covid di Nassiriya.
Profondamente rattristato, il Papa prega per i morti e per il conforto dei familiari e degli amici che piangono i loro cari. Sul personale e su tutti gli operatori sanitari, il Papa invoca la benedizione divina".
Continuano a Nassiriya le proteste popolari, esplose già poco dopo la notizia dell'incendio.
La rabbia dei cittadini esplode. Grida un uomo:
"L'intero sistema statale è crollato e chi ne paga il prezzo? Le persone qui dentro! Queste persone ne hanno pagato il prezzo, oltre 60 persone! Se avessero avuto soldi, sarebbero venuti a farsi curare in questo posto miserabile?"
"Corruzione, avidità, cattiva gestione"
Il presidente della Repubblica iracheno, Barham Saleh, ha puntato il dito contro la corruzione nel paese.
"Le catastrofi dell'ospedale Imam Hussein e prima, il 25 aprile, quella dell'ospedale Ibn al Khatib di Bagdad, che ha causato 80 vittime", ha commentato il presidente, "sono il prodotto della persistente corruzione e della cattiva gestione, che non tengono conto della vita degli iracheni e che impediscono di riformare le istituzioni".
Il primo ministro Mustafa al-Kadhimi ha presieduto una riunione d'emergenza e ha ordinato l'arresto del Direttore sanitario e del Direttore dell'ospedale, nonchè del Direttore della Protezione Civile di Nassiriya. È stata anche avviata un'indagine governativa sullo stato di salute di attuale tutti gli ospedali dell'Iraq".