Il primo ministro Claude Joseph assume i pieni poteri. Convocato in via urgente un Consiglio di SIcurezza ONU
L'assassinio, nella sua residenza nel cuore della notte, del presidente Jovenel Moise, ha drammaticamente aggravato la già pesante situazione dell'ordine pubblico ad Haiti. Ora si cerca di identificare chi siano gli esecutori e i mandanti dell'attacco, nel corso del quale è stata ferita anche la consorte del capo dello stato. Un attacco portato con competenze e strumenti considerati di alto livello.
Nell'immediatezza dei fatti il primo ministro Claude Joseph aveva per primo parlato dell'azione di "mercenari". Poi, assunti su di se i pieni poteri, ha riunito in via straordinaria il consiglio dei ministri e proclamato in tutto il paese lo stato d'assedio.
L'assassinio di Moise, che dal 2009 governava a colpi di decreto, ha sollevato ampie reazioni internazionali. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, pur restando cauto, ha mostrato di non sottovalutare la gravità dell'accaduto. "Ancora ne sappiamo poco, aspettiamo ulteriori informazioni, ma certo è qualcosa di preoccupante per Haiti".
Anche Josep Borrell, capo della politica estera europea, parla del rischio di ulteriore instabilità e dell'avvio di una nuova spirale di violenza.
Di Haiti discuterà anche il Consiglio di sicurezza dell'Onu, convocato in via straordinaria su richiesta di diversi paesi, tra i quali gli USA.