Milovice: carri armati e rinascita

Una parata per ricordare il passato e guardare avanti con consapevolezza. Quartier generale delle truppe sovietiche in Europa dopo l'invasione di Praga, la cittadina di Milovice - a 40 chilometri dalla capitale della Repubblica Ceca - ha appena celebrato i 30 anni dalla partenza degli ultimi soldati di Mosca.
La liberazione che arriva dal cielo
In prima linea nella lotta per sottrarsi alla sfera d'influenza sovietica c'era all'epoca anche il rocker Michael Kocab. "Il 27 giugno, quando il generale Vorobiov è atterrato all'aeroporto Kbely di Praga, ho capito che stavamo riconquistando la nostra libertà e la nostra sovranità", racconta.
Soldati, carri armati e infrastrutture
Dal 1968 al 1991 Milovice ospitò oltre 70.000 soldati con le relative famiglie, circa 1.300 carri armati e imponenti infrastrutture per garantire i rifornimenti. Uno sforzo logistico, poi spazzato via dal crollo del comunismo e dal disimpegno sovietico. "La volontà delle superpotenze di abbandonare il loro controllo in Europa - l'analisi dello storico Prokop Tomek - era allora più forte di oggi".
Ripartire da macerie e scelte strategiche
Il ritiro sovietico lasciò macerie, terreni inquinati dal petrolio dei mezzi pesanti e quintali di munizioni sepolte o dimenticati. La bonifica ha richiesto anni e non facili scelte. "Abbiamo investito su mobilità, sport e attività ricreative - dice il sindaco di Milovice, Lukas Pilc - invece di puntare su logistica e costruzione di zone industriali". Aggrappata alla memoria del suo passato, Milovice ne fa oggi un tesoro per guardare al futuro e accogliere soprattutto le nuove generazioni.