Città europee in rete per dare risposte alla questione migratoria: da Palermo ad Atene, da Potsdam a Tirana l'impegno dei sindaci nel soccorso ai migranti
Dove non riescono i massimi sistemi, arriva la politica di prossimità. Sono i sindaci a riportare in agenda la questione migratoria proprio mentre l'Unione europea rimanda a ottobre la discussione su Paesi di prima accoglienza e ricollocazioni.
La Conferenza delle Città, in corso a Palermo, propone soluzioni pragmatiche perché - dice Leoluca Orlando, primo cittadino del capoluogo siciliano - "in mare, davanti a casa nostra, la gente continua a morire". La sua proposta, portata all'attenzione delle istituzioni europee, è quella di un servizio civile su base volontaria.
"Ho proposto al presidente del Parlamento europeo Sassoli e alla presidente della Commissione Ue von der Leyen il RES, Rescue European Service, un servizio civile di salvataggio dei migranti in mare, che servirebbe a legittimare il lavoro meritorio delle Ong, che salvano vite ogni giorno" dice Orlando.
Erion Veliaj, sindaco di Tirana, pone l'accento sul ruolo assunto dalle amministrazioni locali nell'accoglienza: "I governi fanno protocolli e firmano documenti, ma le cose concrete, il cibo, le medicine, le docce, gli alloggi, sono responsabilità delle città - sostiene Veliaj- Per questo penso che i sindaci siano un po' più pratici".
La Conferenza delle Città è un'iniziativa del Consorzio "Dal Mare alla Città" ed è pensata per essere il primo passo nel processo di creazione di una rete europea di città e società civile.
"Questo è un incontro molto importante per noi - dice il sindaco di Potsdam, Mike Schubert - Oggi le città tedesche, italiane e greche stabiliscono un punto di partenza e creano una comunità, un'alleanza europea".
Palermo, Atene, Tirana, Potsdam, Marsiglia chiedono all'Europa un cambio di rotta per politiche migratorie basate sul rispetto dei diritti umani.
Sempre più comuni in tutta Europa aprono all'accoglienza di più migranti nelle loro città. Con campagne come la campagna "Save Harbour" in Germania, "Mayors with Heart" in Austria o la campagna "Children from Moria" in Olanda, le città chiedono un'ulteriore ammissione di rifugiati e più diritti di partecipazione nelle questioni riguardanti le politiche migratorie. Con richieste concrete, come quote di ammissione o trasferimenti da città a città, le amministrazioni comunali propongono soluzioni pragmatiche e morali alla crisi umanitaria in corso.