La sicurezza al centro del dibattito politico. Secondo i sondaggi l'affluenza sarà ai minimi storici. Avanti la destra
Domenica si terrà il primo turno delle elezioni regionali in Francia a soli 10 mesi dalle presidenziali in programma nella primavera 2022. Per le strade di Lione, con l’estate ormai alle porte, gli abitanti non sembrano molto interessati al dibattito. "Devo ammettere che non ho seguito affatto", dice una residente. Le fa eco un'altra donna: "Penso che una volta eletti, i politici si preoccupino più della loro carriera che della nostra società".
I sondaggi prevedono un’affluenza molto bassa, potrebbe addirituttura raggiungere il minimo storico.
Nathalie Blamat, presidente dell'associazione di quartiere Riverains de la Guillotière non ha dubbi su chi votare. Dopo aver votato sinistra tutta la vita, recentemente è passata a destra. La sicurezza è la sua più grande preoccupazione da quando, nel quartiere, ha notato un aumento della delinquenza e del traffico: per questi motivi, insieme ad altre 600 famiglie, ha avviato una class action.
"Le risse nelle strade stanno diventando sempre più frequenti, così come le rapine. Stiamo aspettando che qualcuno si faccia carico delle nostre preoccupazioni", spiega ai nostri microfoni.
Il tema della sicurezza è al centro del dibattito politico: è la priorità degli elettori francesi. Il punto è che mentre alcune materie sono di competenza ragionale – sviluppo economico, trasporti interurbani, scuole, gestione delle acque e dei programmi regionali europei - la Regione non ha competenza in materia di sicurezza.
"Di recente si sono verificati attacchi gravi, senza precedenti, tra cui la decapitazione di un professore, eventi che hanno catalizzato l'attenzione degli elettori e dei media sulla questione della sicurezza", così Frédéric Micheau, vicedirettore di Opinionway. Causa o conseguenza di tutta questa attenzione, si prevede che la destra vincerà in tre delle più grandi regioni.
Guillaume Petit, Euronews: "A dieci mesi dalle presidenziali, le regionali sembrano sempre più una sorta di prova generale. Al centro ci sono questioni di carattere nazionale, un partito al governo che arranca e un partito di estrema destra, quello di Marine Le Pen, che fa di tutto per accrescere la propria credibilità in vista del voto del 2022, che già si preannuncia come un nuovo confronto diretto tra lei e il presidente Emmanuel Macron. Dall’altro lato, la possible pesante astensione dal voto di domenica potrebbe rappresentare una sfida per tutti i partiti, quella di riuscire convincere i francesi a tornare a credere nella politica".