Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Duello: un deputato conservatore e una Ong sul tema migranti

Imaggine
Imaggine Diritti d'autore  Cortesia MOAS
Diritti d'autore Cortesia MOAS
Di Alberto De Filippis
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

Vincenzo Sofo di Fratelli d'Italia e Regina Catrambone di MOAS, dibattono a distanza sul tema immigrazione

PUBBLICITÀ

Un muro che circonda la fortezza Europa. È il sogno di alcune frange estremiste che vedono l'immigrazione come il fumo negli occhi. Tuttavia sempre più persone cominciano a criticare il modo disorganico con cui l'Unione europea affronta il problema. Così il deputato di Fratelli d'Italia Vincenzo Sofo: "A me pare che si continui a girare attorno al problema senza volerlo affrontare. È come se ci fosse un tabù. Non si può dire che non possiamo accogliere tutti quelli che vogliono venire in modo clandestino e irregolare nel nostro territorio e questo scatena un effetto di scaricabarile che porta ad esempio la Francia a dire “scarichiamo sull’Italia", che se la vedano loro e noi non dobbiamo affrontare questo scoglio politico ideologico del dover rinnegare la nostra politica di accoglienza. La Germania fa altrettanto, tutti fanno lo stesso e il cerino resta all’Italia, alla Spagna o alla Grecia".

La prospettiva isolazionista però non è la soluzione secondo la cofondatrice di una delle più longeve ONG italiane, Regina Catrambone di MOAS: "L'Europa in questo momento sta prendendo una brutta strada strizzando l’occhio alla Turchia e stringendo accordi con la Libia. Personalmente credo che l’EU stia smarrendo la propria etica e la propria moralità perché qui si parla di persone che noi sappiamo come stanno. In Libia ormai ci sono diverse missioni internazionali come UNHCR o IOM, quelle stesse ong dicono che la Libia non è un territorio sicuro. I libici stessi lasciano il paese. Come ci si fa a portare le persone?"

Non risolvere il nodo dell'immigrazione potrebbe portare a problemi ancora più gravi secondo alcuni e alcuni governi sembrano non avere il coraggio di fare scelte che pagherebbero persino in termini elettorali: "C’è la questione elettorale, ma c’è poi sicuramente la questione politica più profonda. Lo vediamo in certe zone della Germania, ma lo vediamo anche guardando accanto a noi in Francia. Lo stesso presidente Macron ha parlato di rischio separatismo. Questi sono segnali d’allarme per tutta l’Europa e per l’Italia in particolare. Noi dopo la Francia saremo i prossimi a ritrovarci in questa situazione. La cosa assurda è che non è che ci sia neppure un problema elettorale. Gli elettori in Europa stanno premiando le forze che invece dicono che questo problema esiste e va affrontato e frenato. C’è anche questo paradosso. Saresti persino premiato elettoralmente se affrontassi questo problema, ma forse perderesti per strada delle frange estremiste o lobbies d’interesse".

Comunque la si pensi, certi paesi sono sottoposti a una pressione migratoria maggiore e sono le stesse ONG a considerare l'armamentario giuridico europeo non all'altezza. Ad esempio il trattato di Dublino andrebbe probabilmente riscritto e perfezionato. 

Continua la Catrambone: "Secondo me servirebbero dei soldi non solo per il monitoraggio e il controllo dei confini, ma anche per il salvataggio in mare. Anche la missione Mare Nostrum era abbastanza costosa, ma salvò tante vite e nel mentre combatteva il traffico d’armi e tutto quello che succedeva nel mar mediterraneo. Quando una persona arriva in uno stato europeo è in quel primo stato che deve fare la richiesta di asilo. Forse questa persona invece, dovrebbe andare a fare un ricongiungimento familiare in Francia o in un altro paese. L'individuo passa del tempo e questo tempo incide sulle condizioni psicofisiche della persona che già non può  arrivare in una maniera legale si è dovuta mettere nelle mani dei trafficanti. Per le somme che pagano queste persone, se ci fossero delle vie legali e attive la cosa si risolverebbe e invece si crea un tappo".

Il problema della gestione dei flussi migratori è lungi dall'essere risolto. L'Unione Europea continua a procedere in ordine sparso e la mancanza di controllo porta a situazioni che mettono sul banco degli imputati l'UE e le sue agenzie.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Rifugiati siriani nel limbo in Danimarca

Macron, Merz, Tusk e Starmer chiedono posizione più dura dell'Europa contro la Russia

Shutdown del governo statunitense: perché l'Europa dovrebbe preoccuparsi?