Storico cambio della guardia in Israele: via Netanyahu, arriva Bennett (e poi toccherà a Lapid)

Storico cambio della guardia in Israele.
A poche ore dall'approvazione - per un solo voto (60 a 59) - della Knesset, il Parlamento israeliano, del nuovo governo, il nuovo primo ministro Naftali Bennett si è rivolto ai suoi ministri. incitandoli a contribuire per migliorare (e risanare) un paese profondamente diviso.
Bennett guiderà un governo che appare comunque fragile, composto da otto partiti con notevoli differenze ideologiche, tra cui - per la prima volta dalla nascita di Israele - un partito arabo-israeliano, il Raam, acronimo di Lista Araba Unita.
Ci sono anche Lapid, Gantz e Liberman
Il governo è cosi composto: Yesh Atid (il movimento di Yair Lapid), Yamina del premier Bennett, i laburisti, Meretz, la Lista Araba Unita (che comprende due partiti), Kahol Lavan ("Bianco e Blu", il partito di Benny Gantz, già fallimentare "co-inquilino" al governo con Netanyahu) e Yisrael Beiteinu (il leader è Avigdor Liberman).
La prima dichiarazione del nuovo premier:
Bennett, 49 anni, nazionalista di destra, leader della coalizione Yamina, sarà primo ministro fino al settembre 2023. Poi, secondo l'accordo di governo, passerà il testimone al centrista Yair Lapid, che ora è il nuovo ministro degli Esteri.
Dichiara con ottimismo Yair Lapid:
"Ciò che ha fatto nascere questo governo è l'amicizia e la fiducia e ciò che manterrà questo governo è l'amicizia e la fiducia. Se sapremo fidarci e sostenerci a vicenda, e lavorare insieme per farlo funzionare, funzionerà".
Netanyahu; "Faremo opposizione a testa alta e torneremo a guidare il paese"
Dopo 12 anni al potere, finisce - almeno per il momento - l'era di Benjamin Netanyahu.
Restato fuori dal governo nonostante i 53 seggi conquiststati dal suo partito alle recenti elezioni, Netanyah guiderà l'opposizione come leader del Likud.
"Se il nostro destino è quello di essere all'opposizione, lo faremo a testa alta, fino a quando non abbatteremo questo pericoloso governo, e torneremo a guidare il paese a modo nostro", ha tuonato Netanyahu dal suo seggio in Parlamento.
Resta la spaccatura di un paese andato alle urne quattro volte negli ultimi due anni (senza mai esprimere una vera maggioranza) e profondamente diviso su molti temi scottanti, tra i quali le relazioni con l'Autorità Palestinese e la situazione nella Striscia di Gaza.
Il nuovo governo-Bennett è stato festeggiato da migliaia di persone, che si sono ritrovate in piazza Rabin, a Tel Aviv.
A molti di loro non sembra vero di essersi finalmente liberati di Netanyahu.
Almeno per ora.