Israele, verso un governo senza Netanyahu

Yari Lapid
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Dalla destra agli arabo-israeliani: trovato l'accordo per una coalizione che chiuda l'era del premier uscente

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Israele si avvia verso il varo di un governo senza Benyamin Netanyahu.

Yamina, la forza politica dell'ex ministro della Difesa Naftali Bennett, e Nuova speranza, di Gideon Saar, entrano nella coalizione di maggioranza, e il presidente incaricato, il centrista Yari Lapid, si avvicina a sciogliere la riserva.

Del nuovo esecutivo, già definito come "governo del cambiamento" faranno parte sia il partito degli arabo-israeliani che quello degli ebrei nazionalisti, che per la prima volta in assoluto hanno sottoscritto un documento comune.

Restano intatte alcune incompatibilità: come quella dei parlamentari palestinesi che si oppongono a Bennett, considerato ancora più a destra dell'attuale premier.

Dopo quattro elezioni anticipate di fila, lo sbocco alla crisi non era considerato semplice da trovare, ma nonostante i molti punti di disaccordo, ha prevalso lo scopo comune della coalizione di fare a meno di Netanyahu, che dal 2009 a oggi ha dettato tempi e ritmi della politica israeliana, e che nemmeno in queste ore si mostra disponibile a fare un passo indietro.

Inoltre, il parlamento israeliano ha eletto il nuovo capo dello Stato.

Si tratta di Isaac Herzog, esponente laburista, che ha ricevuto 87 voti, prevalendo sull'altra candidata, Miriam Peretz, che ha ottenuto 26 preferenze.

Figlio dell'ex presidente israeliano Chaim Herzog, Isaac ha 61 anni, dal 2003 al 2017 è stato segretario laburista e ha diretto l'agenzia di stampa Jewish Agency.

Secondo la Costituzione il nuovo capo dello Stato assumerâ le szue funzioni il prossimo 9 luglio per un mandato di 7 anni.

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