Nella categoria -70kg, Barbara Matic si impone sulla veterana giapponese Yoko Ono e regala il primo titolo mondiale alla Croazia. Tutto secondo copione, invece tra gli uomini. Ancora un ippon e secondo oro in carriera per lo spagnolo di origini georgiane, Nikoloz Sherazadishvili
Tanta Europa sul podio, nella quinta giornata dei Mondiali di judo a Budapest. A sventolare sul gradino più alto la bandiera spagnola e quella croata. Spazio però anche a quelle di Paesi Bassi, Austria, Svezia, e dei padroni di casa ungheresi.
Rivelazione Matic fra le donne. Giappone KO e Croazia sul tetto del mondo
Sorpresa tra le donne, con la numero 15 del ranking Barbara Matic, che nella categoria -70kg ha regalato il primo oro mondiale alla sua Croazia. Ventisei anni, bronzo europeo nel 2019, si è imposta in finale sulla veterana Yoko Ono. Habituée dei piani alti del judo mondiale, la giapponese due volte campione d'Asia e numero tre della competizione, ha quindi fatto meglio del bronzo strappato a Baku nel 2018, ma ancora una volta ha mancato il gradino più alto del podio.
Per la judoka croata, lo scorso anno sempre qui in Ungheria vincitrice del Grande Slam e poi ancora finalista ad Antalya e Tashkent, una vera consacrazione che la proietta di prepotenza fra i grandi nomi del judo mondiale.
"Sono riuscita a mantenere i nervi saldi fino alla fine - il suo commento a caldo -. Gli ultimi 40 secondi sono poi stati i più lunghi della mia vita. Sentivo il mio allenatore che mi incitava a tenere duro. Poi quando ho sentito l'annuncio dell'arbitro è stata una vera liberazione".
Quinto ippon e secondo titolo mondiale. Lo spagnolo Sherazadishvili ancora campione
Tra gli uomini a trionfare è il superfavorito della competizione, Nikoloz Sherazadishvili. Georgiano di nascita, il judoka spagnolo ha bissato il successo di Baku del 2018, ottenendo la sua seconda corona di campione del mondo, nella categoria -90kg.
Numero uno mondiale, il campione classe 1996 ha così concluso la sua marcia trionfale, segnata da cinque successi consecutivi per ippon. Più combattuta però la finale contro l'uzbeko Davlat Bobonov, unico fra gli avversari incontrati dall'inizio della competizione, a costringerlo a chiudere l'incontro al golden score.
"Bobonov ha in repertorio alcuni degli attacchi più efficaci del mondo - ha detto il judoka spagnolo, al termine dell'incontro -. La mia tattica è consistita a giocare di forza per contenerli nei primi due minuti e poi passare all'attacco. Per la Spagna questi sono i campionati del mondo decisamente più memorabili della storia".
Completano il podio il bronzo dello svedese Marcus Nyman et l'ungherese Krisztian Toth, acclamato dal pubblico di casa, e quello dell'olandese Sanne Van Dijke e dell'austriaca Michaela Polleres tra le donne.