Il massacro di Tulsa: una ferita ancora aperta nell'America di Joe Biden

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Di Debora Gandini
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Era il 31 maggio 1921: 300 afroamericani furono uccisi in uno degli episodi di violenza razziale più gravi nella Storia degli Stati Uniti. Un fatto per anni cancellato dalla memoria collettiva

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Fiori, candele, messaggi. La città di Tulsa, in Oklahoma, si è fermata per commemorare i cento anni del massacro di 300 afroamericani. Una ferita ancora aperta per gli Stati Uniti in una località dove regnano ancora le divisioni razziali. Il Presidente americano Joe Biden ha indetto un "Giorno della memoria" per non dimenticare quanto accaduto nel 1921, invitando gli americani a "riflettere nell'opera di sradicamento del razzismo. Un messaggio condiviso dalla comunità cattolica e protestante.

"Il sangue non potrà mai essere dimenticato, ha sottolineato il Reverendo William Barber della Greenleaf Christian Church. Non si può coprire il sangue cercando di trasformare una tragedia in un attrazione per turisti. Non si può parlare di riconciliazione quando non c'è stata nessuna conciliazione.”

Era il 31 maggio del 1921, quando carri carichi di residenti neri si precipitarono nell’ufficio dello Sceriffo per affrontare dei bianchi che apparentemente stavano progettando di rapire e linciare un detenuto di colore. Nelle 24 ore successive una folla infiammata dalle voci di un'insurrezione nera prese d’assalto il distretto di Greenwood. Il quartiere conosciuto allora come la "Wall Street nera" fu distrutto, briciato.

Il massacro che cambiò gli USA

In quell'epoca Tulsa godeva di una certa prosperità grazie ai proventi dell'estrazione del petrolio e alla fiorente agricoltura. Una ricchezza che le era valso il soprannome di "Magic City" e che, a differenza di altri luoghi degli Stati uniti, non era preclusa ai neri. Ecco perché molti afroamericani erano emigrati nella città che all’epoca del massacro contava circa 10 mila persone. 

Molte le attività gestite dai neri. Furono proprio queste a essere prese di mira. I rivoltosi bianchi spararono sui neri. Case saccheggiate, edifici dati alle fiamme. Secondo i dati i morti furono circa 300 con danni economici ingenti. Migliaia di famiglie rimasero senza un tetto e un lavoro. La comunità afro fu devastata. Un episodio che ha segnato la storia degli Stati Uniti.  

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