Venezia salva a metà: il Senato vota il dl contro l'approdo delle grandi navi

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Di redazione italiana
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Il provvedimento passa adesso alla Camera. Plauso bipartisan, gli ecologisti "è la via da percorrere"

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Via libera del Senato al dl Grandi navi con 168 sì, nessun no e 26 astenuti. Il decreto legge stabilisce, tra l'altro, che l'approdo definitivo delle Grandi Navi a Venezia dovrà essere  realizzato fuori dalla laguna. 

Hanno votato a favore Pd, M5s, Iv, FI, Lega, Misto, astenuti i senatori di FdI. Il provvedimento ora passa all'esame della Camera.

"La difesa dell'ambiente, la riduzione degli impatti, la minimizzazione con opere di ingegno e di ingegneria a Venezia sono stati temi molto dibattuti. Penso alle infinite polemiche sul Mose. Adesso funziona, non c'è più l'acqua alta a Venezia e nessuno di coloro che polemizzava dice con chiarezza che probabilmente era in errore". 

Così il senatore del Pd Salvatore Margiotta, già sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti e membro della commissione Lavori pubblici, intervenendo in aula a Palazzo Madama.

"Il decreto legge - continua Margiotta - è volto alla costruzione e alla gestione di un modello che consenta di superare il problema grave delle grandi navi a Venezia, attraverso un concorso di idee. Bisogna augurarsi che sia nominata una commissione di altissimo livello che scelga la migliore delle soluzioni possibili", spiega Margiotta. "In questo caso tutte le forze politiche hanno deciso di ritirare gli emendamenti perché vi era da parte di alcune proposte emendative l'ambizione di mettere paletti rispetto alla soluzione finale. 

"Credo che il Parlamento non avesse e non ha questo compito, visto che il Governo lo ha demandato a una commissione da istituire da parte dell'Autorità portuale. Avrei voluto che un emendamento importante e interessante - non perché fosse a mia firma, ma perché sostenuto dal Governo e dall'intera Commissione - relativo alle smart road potesse essere approvato in Aula, come è stato approvato dalla Commissione. Sono certo che il Governo prenderà in considerazione in futuro la nostra proposta". 

Il vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Massimo Mallegni, ha invece ribadito: "Io che sono stato amministratore locale, so che quando non si vuole risolvere qualcosa subito siistituisce una commissione, si apre un tavolo e si prende tempo. Auspico, quindi, che questa modalità non venga seguita per la laguna di Venezia. Il gruppo che viene costituito con questo decreto non si trastulli per settimane, mesi o anni. Noi vigileremo, saremo attenti sul lavoro di questi esperti perché bisogna dare risposte efficaci e rapide a Venezia".  

È bene, è condivisibile che le navi da crociera non passino più dal canale della Giudecca ma dobbiamo farle passare da un'altra parte e la soluzione va trovata con la massima solerzia. Voteremo a favore di questo decreto e ci fa particolare piacere che anche coloro che erano contrari al Mose, oggi ammettano che l'opera tuteli Venezia e la salvaguardi dalle alte maree. Se questo risultato si è ottenuto, mi piace ricordare, che lo dobbiamo al governo Berlusconi e all'allora ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli,

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